etica

"... Non vogliate negar l'esperienza di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". (Dante, Inferno canto XXVI, 116-120).


lunedì 7 gennaio 2013

UN CORSO SPECIFICO PER ORIENTARSI ALL’ETICA


“A Sora Rosa me ne vado via,
ciò er core a pezzi pe'lla vergogna,
de questa terra che nu mm'aiuta mai
de questa gente che te sputa n'faccia,
che nun'ha mai preso na farce in mano,
che se distingue pe na cravatta.

Me ne vojo annà da sto paese marcio,
Che cià li bbuchi ar posto der cervello,
che vò magnà dull'ossa de chi soffre,
che pensa solo ar posto che po' perde.
Ciavemo forza e voja più de tutti
Annamo là dove ce stanno i morti,
anche se semo du ossa de prosciutti
ce vedrà chi cià li occhioni sani
che ce dirà: "venite giù all'inferno
armeno ciavrete er foco pell'inverno".
Si ciai un core, tu me poi capì
Si ciai n'amore, tu me poi seguì
Che ce ne frega si nun contamo gnente
Se semo sotto li calli della ggente.
Sai che ti dico, io mo' me butto ar fiume,
così finisco de campà sta vita
che a poco a poco m'ha 'succato l'occhi
più delle pene de stana immortale.
Annamo via, tenemose pe'mano,
c'è solo questo de vero pe'chi spera,
che forse un giorno chi magna troppo adesso possa sputà le ossa che so' sante".
Antonello Venditti “Sora Rosa” da Theorius Campus 1972. 


Quando nel 1975 ascoltai questa canzone di Antonello Venditti, di cui avevo comprato  l'Album, rimasi colpito dal realismo di quelle parole e soprattutto della crudezza della realtà rappresentata dall’autore con una incredibile lucidità contraddittoria di un giovane pieno di speranza, ma disperato per il proprio futuro. Eppure era il periodo in cui la rivoluzione del ’68 si stava consolidando nel nostro Paese con il risvolto amaro, purtroppo, delle Brigate Rosse; era un periodo di effervescenza politica, di nuove idee mediatiche: il 14 gennaio 1976 nasceva il quotidiano La Repubblica. Il 21 marzo 1975 Berlusconi creava la Fininvest srl che gestirà poi tutto il business mediatico televisivo e giornalistico. Sono gli anni del “compromesso storico”;  gli anni che preludono al sequestro “Moro”.  Anni nei quali Inizia l’ascesa socialista con Bettino Craxi  prima alla guida del Partito Socialista nel 1976, poi al Governo nel 1983. Sono gli anni in cui, nel nostro Paese, si sviluppa anche un aumento generalizzato del fenomeno della criminalità organizzata che mira al controllo del traffico di droga, del mercato delle armi,  degli appalti e del riciclaggio del denaro sporco. Sul versante internazionale invece quello che diviene rilevante è la strategia degli Usa per il controllo del Mediterraneo come zona d’azione d’oltre oceano contro l’URSS e del Medio Oriente per il controllo della fonte energetica per eccellenza: il petrolio. Sono infatti gli anni della prima crisi petrolifera del 1974, della creazione dell’OPEC. Anni nei quali si evidenzia un aumento degli scambi internazionali, un aumento della capacità industriale e dell’inserimento di attività manifatturiere nel commercio internazionale di Paesi come Hong Kong, Thailandia, Corea del sud e Singapore che agli inizi degli anni ’80 verranno classificati come “Tigri” o “Nic” (New industrialized countries).  Sono anche gli anni che registrano il primo fallimento bancario in Europa: la banca Herstatt. Ma la Herstatt non fu l’unica banca coinvolta dalla crisi finanziaria provocata dall’alleanza con Sindona: nel 1973 si ebbe il fallimento dalla U.S. National Bank of San Diego, nel 1974 quelli della Franklin National Bank e della Banca Privata Italiana. Possiamo dunque dire che è questo il periodo in cui cominciano a delinearsi i profili sui quali si amplierà lo sviluppo della globalizzazione finanziaria con conseguente aumento dell’azzardo morale dovuto a speculazioni  di ogni tipo: dall’immobiliare a quella finanziaria che ha fatto da detonatore al vorticoso sviluppo delle mire capitalistiche sia individuali che collettive di molti individui, imprese e governi. L’aumento dei traffici, l’avvento della Rete internet, lo sviluppo della new e net economy nei decenni che seguirono fecero decollare l’economia finanziaria a velocità e livelli inauditi.  Non credo ci sia bisogno di riportare cifre, basta dire che è cambiato il modello di produzione del valore che dall’economia reale si è focalizzato su quella finanziaria e dalla rigidità della produzione fordista è passato, grazie alla globalizzazione finanziaria, ad una produzione delocalizzata in uno scenario in cui la moderna competizione globale supera i concetti di industria e di impresa industriale, unitamente ai concetti di processo produttivo. Ma questo non solo per l’economia reale bensì anche per i processi dell’economia finanziaria e bancaria tanto a livello locale che internazionale. La trasformazione che stiamo penosamente sperimentando è determinata da un nuovo sistema di accumulazione del capitale  che potremmo a ragione chiamare “accumulazione flessibile” che abbandonata  la creazione di capitale in termini reali tramite il processo: produzione, trasformazione, distribuzione e consumo di ricchezza, a cui eravamo abituati,  è divenuta  un mero processo di finanziarizzazione dell’economia e di utilizzo predominante ed efferato in termini di accumulo e sfruttamento di valore, del cosiddetto “capitale intangibile” e delle risorse immateriali quali la conoscenza, l’organizzazione, la comunicazione, l’informazione l’informatica che in un unico concetto potremmo definire  con un neologismo anglosassone appartenenti al ceppo delle “flextechnology” vale a dire: le info, bio, nano e neuro tecnologie. Ecco perché possiamo parlare di “accumulazione flessibile”, perché nessuna di queste presenta le rigidità di creazione di valore attinenti alla tradizionale produzione industriale conosciuta come “fordista”.
Ma ciò implica anche un fenomeno aspro,  violento e disumano con cui doversi confrontare: la disoccupazione dilagante! Sì perché il modello in parola necessita di una classe lavoratrice flessibile, accondiscendente, disponibile e frammentata, che non sia in grado quindi di ribellarsi, perché finalmente priva di una struttura di classe organizzata, priva di un sindacato forte e battagliero, ma frammentata e scomposta, disillusa, individualizzata e perciò stabilmente precarizzata. Una classe lavoratrice senza futuro che nella grande trasformazione del conflitto capitale lavoro ha perso consistenza e peso specifico attraverso il concretizzarsi del percorso di sviluppo tecnologico. Mi spiego meglio: in principio c’erano capitale e lavoro (K+L) come fondamentali fattori di produzione; poi dall’ultimo quarto del secolo scorso c’è stata la trasformazione del Capitale in Tecnologia:  K=>TECH e del Lavoro in Know-How: L=>K-N; ora con questa “accumulazione flessibile” abbiamo la scomparsa sia di L che di KN, per lasciare il posto ad un’unica idea di capitale che non è più K, non è più TECH, ma è divenuta “Artificial Intelligence” AI. L’intelligenza artificiale infatti è la nuova forma di capitale che poggia sulla creazione di valore senza l’intervento umano. Vale a dire che ogni attività produttiva ad alta concentrazione di valore sarà sempre più svolta da processi senza coinvolgimento umano: la macchina è divenuta computer, questo si è trasformato in Robot, che sta lasciando il posto a nuovi “umanoidi”.  Credo che questo tipo di progresso, certamente non etico,  porterà ad una necessaria divaricazione sempre più ampia tra ricchi e poveri, tra dominanti e sfruttati e che il processo successivo che si intravvede sarà di un predominio dell’"umanoide avanzato” sull’”essere umano normale” con grandi implicazioni a livello etico di libertà individuali e collettive. Non per niente i sociologi dicono che le dittature di questo secolo, ancorché incruente, faranno impallidire quelle del secolo scorso! E questo lo stiamo già in qualche modo assaporando attraverso le prevaricazioni ai diversi livelli che ciascuno di noi, che non è nelle “sale dei bottoni”, è chiamato quotidianamente a subire. Ma allora che dire? come interpretare questi scenari? Come ricercare le soluzioni? Dal mio punto di vista ritengo che ciascuno debba responsabilizzarsi e contribuire affinché questa accumulazione flessibile sia umanamente ed eticamente controllata. Il metodo è nella conoscenza delle chiavi di lettura del nostro tempo, nella capacità di interpretare lo sviluppo degli scenari nonché l’acquisizione della competenza a gestire situazioni in cui la mancanza di etica degenera nel detto hobbesiano “homo homini lupus”.  Per questo  ogni anno il MLAC di Roma, svolge una mirata attività formativa delle coscienze per mezzo del Comitato di Promozione Etica Onlus che ha approfondito e consolidato il proprio operato grazie anche alla collaborazione di alcuni docenti delle Pontificie Università Gregoriana e Antonianum, facendo accedere alla dimensione del “pensiero pensante” molti lavoratori e persone scettiche. Così anche quest’anno nel perdurare della situazione di crisi finanziaria scoppiata nel settembre del 2008,  si terrà uno specifico Corso di formazione, in 16 incontri, (32 ore), aperto a tutti coloro che intendano fare un itinerario formativo di “Etica socio-politico-economica” attraverso il quale incrementare il dialogo con le diverse espressioni sociali, politiche, economiche e culturali, nazionali e internazionali, presenti nei propri ambienti di riferimento.
Un corso specifico, aperto a tutti coloro che intendano fare un vero itinerario formativo di “Etica socio-politico-economica” dato che l’etica è un argomento trattato da tutti, ma realmente compreso e promosso da pochi e, soprattutto ripetutamente abusato come veicolo di credibilità dai molti che cercano di mettere in mostra questa attitudine, seppur inesistente, per rendersi  migliori “rifacendosi la facciata”.
Il percorso formativo si basa sull’analisi di concreti fatti socio-economici e politici contemporanei, da cui si ricostruiscono in maniera comprensibile, anche per i non addetti ai lavori, quei principi fondamentali dell’etica socioeconomica, nonché politica non sempre da tutti avvertiti, che sottendono le particolarità tecnico-operative degli eventi considerati.
Tra i casi analizzati: il debito internazionale, le politiche economiche, la globalizzazione finanziaria e le problematiche del lavoro; la responsabilità sociale dell’impresa, i rischi etici della Rete mediatica, i fenomeni speculativi, i beni confiscati nonché gli strumenti e gli obiettivi della finanza etica.
Il corso inizierà da martedì 5 febbraio 2013 e proseguirà ogni martedì fino al 28 Maggio 2013 (2 ore: 18,30-20,15). 
Il Corso prevede anche l’esame finale con rilascio di un diploma del valore di 4 CFU ed avrà il seguente programma rintracciabile sul sito www.certificazionetica.org.


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