etica

"... Non vogliate negar l'esperienza di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". (Dante, Inferno canto XXVI, 116-120).


mercoledì 19 dicembre 2012

L’ETICA 2BEMOD’A


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.  (Costituzione Italiana Art.3 ).



Mi corre l’obbligo innanzitutto di spiegare il titolo che ho dato a questo post: l’Etica 2BEMOD’A. Non si tratta di un virtuosismo, ma di un acronimo che nasce dalle concezioni di etica personale che mi sento di attribuire  a 2 BE (Bersani e Berlusconi) rivolte a MO (Monti) con le considerazioni di D’Alema: "Monti che tratta gli altri con un atteggiamento professorale quasi fossero tutti ignorantoni che devono imparare da lui. Questo atteggiamento professorale tradisce uno spirito antidemocratico: molte élite si sentono unte dal Signore. Si tengano l'unto e lascino governare il Paese".. Ho pensato di chiamare così questa idea di etica della situazione, opportunisticamente integrata, tra gli interessati e rivolta ad un bene comune tutto loro,  perché rappresenta la realtà più attuale del panorama politico italiano: confusione. Anche questo termine però va visto in entrambe i  sensi, sia di realtà dai profili non perfettamente delineati, sia come miscuglio disordinato di posizioni. Ma qual è la chiave di lettura? Secondo la mia valutazione ciò che stiamo vivendo a livello politico, sia italiano che europeo è un velato, pur se aspro, conflitto tra poteri diversi che sono costretti a scegliere, per loro stessi, il male minore. Infatti andando per gradi basta interpretare in maniera corretta l’operato dei gruppi di pressione sin dall’insediamento di Monti un anno fa a Capo del Governo.
Questi gruppi di potere, secondo il mio parere, hanno  semplicemente concordato il passaggio di consegne in modo tale da mantenere i propri privilegi. Come anche ben descritto in maniera comica da Beppe Grillo:  Monti è stato nominato al posto di Berlusconi per permettere alle banche ed ai gruppi di potere di recuperare le ingenti perdite dovute alla loro spregiudicata gestione finanziaria, salvaguardando in tal modo la stabilità dell’euro e dei posti di comando (poltrone) attuando una strategia impositiva che, in continuità con il precedente governo, potesse agire, avendo il crisma del “governo tecnico” e quindi la discrezionalità assoluta di attuare qualsiasi manovra, pesando soltanto sulle classi medie e meno abbienti, senza condizione di sottoporsi ad un giudizio politico. Poiché per tutte le fasce sociali, adeguatamente impaurite da campagne mediatiche, si era arrivati “sull’orlo del baratro”, il salvatore della Patria, Mario Monti era legittimato ad attuare qualsiasi piano, alla stregua di un riesumato Quintino Sella. Ma il Governo non ha agito in solitudine, ha sempre avuto il quasi generalizzato consenso di tutto il parlamento. Ovviamente anche del PD di Bersani (non stiamo qui pettinar le bambole) e di D’Alema ("Monti sta logorando la sua immagine. Preservi se stesso, sia utile al Paese, non si faccia coinvolgere negli spasmi di una crisi politica sempre più convulsa e sconcertante per i cittadini".) è tuttavia un gruppo di pressione anche se di carattere funzionale. Osservando la segretezza delle decisioni del partito e la mancanza di trasparenza di alcune attività di suoi esponenti, circa 13 se non erro tra indagati, condannati o arrestati per corruzione, concussione, truffe e abuso d’ufficio, può essere ad ogni buon conto reputato come “massoneria strumentale”.  Ecco allora perché si concorda sulle sforbiciate: le pensioni e il diritto al lavoro contrapposte al mantenimento dei privilegi: nessuna riforma del “porcellum”, nessuna legge incisiva sulla corruzione, nessuna legge che imponesse in maniera chiara e lineare l’incandidabilità politica dei condannati. Quindi il risultato non può essere altro che quello che vediamo sotto i nostri occhi: “plus ça change, plus c’est la même chose” (più cambia più è sempre la stessa cosa).

Allora per terminare questo mio pensiero sulla realtà attuale, concluderei con tre considerazioni. La prima riguarda la novità portata da Bersani con le primarie per la scelta degli uomini da inserire nella lista e quindi si tratta di una vera innovazione che evita le lotte delle preferenze ed evita il dispendio di energie, vitali e monetarie, che caratterizzavano le campagne elettorali aspramente combattute a suon di preferenze. La novità può essere considerata etica in quanto manifesta finalità di vero bene comune, attraverso una decisione di etica applicata: la scelta dei migliori. L’unico problema è che Bersani non ha detto quanti ne presenterà, né se saranno scelti da lui oppure potranno presentarsi spontaneamente. Neanche infine quali caratteristiche debbano avere e che cosa devono fare dopo essere stati scelti nelle primarie. Certo se ci sarà una rosa più ampia, nella quale scegliere,  che garantisca la libertà dei cittadini da una lista imposta, se il CV di ciascuno sarà messo su internet a disposizione di tutti, se la competenza espressa sarà indirizzata verso una funzione di governo preciso, se dopo la scelta delle primarie, i vincitori saranno “obbligati” a frequentare un corso specifico di “etica politica”, per imparare come assumersi responsabilità politiche e quindi etiche, allora il cambiamento potrà reputarsi effettivo, altrimenti continuiamo con l’”Etica delle chiacchiere.” L’unico problema che appare di difficile superamento è il tempo: le primarie fatte il 29 e 30 dicembre potranno avere poco riscontro per via delle feste e allora, dato che non avrebbe più importanza la campagna elettorale in relazione al partito, le primarie potrebbero effettuarsi anche verso la fine di gennaio dopo una campagna informativa adeguata. Vorrei ricordare a Bersani che una delle responsabilità primarie di chi vuole agire per il bene comune è la trasparenza dell’informazione. Se agirà in questa maniera avrà, a mio avviso, un consenso più vero e generalizzato anche da parte dei simpatizzanti di altri partiti.  Riguardo a Mario Monti, se avrà la libertà di svincolarsi e di autodeterminarsi, per mantenere la propria credibilità, ritengo che non possa entrare in nessuna lista. Intanto perché la sua nomina a Senatore a vita non può essere oggetto di dimissioni in quanto non previste dall’ordinamento; poi perché, se si inserisse in una lista, sarebbe nello stesso tempo Senatore e Deputato, cosa inammissibile per il nostro ordinamento parlamentare. Infine, se veramente vuole essere al servizio del Paese, deve organizzarsi per creare, mentre gli altri fanno campagna elettorale, non con gli attuali professori indicatigli da qualcuno, ma con tecnici esperti e adeguatamente valutati nel loro impegno in termini politici, vale a dire per obiettivi di bene comune, come può essere il Ministro Andrea Riccardi, al rilancio del Paese.  
Credo che il professor  Mario Monti possa fare ancora qualcosa per il nostro Paese che lo ha accettato, nonostante tutto; debba qualcosa, non solo alla classe media ma soprattutto a quei cittadini che avendo di meno hanno pagato di più. E se questa non è la logica di ordine politico, potrebbe essere una via da percorrere verso un’etica più mirata al bene comune ed alla salvaguardia della dignità sociale di quelle persone che ancora sono da considerare esseri umani del nostro Paese come recita l’art. 3 della nostra Costituzione…..