etica

"... Non vogliate negar l'esperienza di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". (Dante, Inferno canto XXVI, 116-120).


martedì 11 giugno 2013

CONVEGNO DEL COMITATO DI PROMOZIONE ETICA ONLUS 11 GIUGNO 2013

CONVEGNO DEL COMITATO DI PROMOZIONE ETICA ONLUS
11 GIUGNO 2013  
Roma, Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
ORE 17,00-19,30

L’ETICA NELLA SOCIETA’ NELL’ECONOMIA E NELLA POLITICA

Dopo dieci anni a che punto siamo? Dove stiamo andando?



Il Comitato nasce l’11 giugno del 2003 ad opera di un gruppo di persone che appartenevano al Movimento Lavoratori di Azione Cattolica. Erano 22 i membri presenti all’atto costitutivo ed oggi sono 110.
La crescita, sempre selettiva per ovvi motivi di trasparenza, ha visto una crescita percentuale fortemente decrescente, passando dal +109% del 2003 al +0,92% del 2012.
La domanda che ci sorge spontanea è perché? come mai questa perdita di slancio delle persone nei confronti dell’etica? Credo che la risposta sia nell’aria che tutti i giorni respiriamo: tutti parlano di etica, ma in realtà o non sanno di che cosa si parla oppure strumentalizzano il termine ai propri fini confondendolo con altri concetti come quello di legalità, di democrazia, di consensualità generalizzata o ancor di più perché storicamente possibile oppure perché tecnicamente perfetto. Per non parlare poi di chi confonde l’etica con il buonismo oppure con la religione.
Il Comitato si fonda sull’etica concepita come elemento non manipolabile in quanto riferita ad un principio di riferimento. Una differenza che pochi sanno fare sulla natura del principio non manipolabile e del valore soggettivamente percepito. E’ la stessa cosa della differenza che corre tra il bisogno umano e la preferenza personale. L’uno è oggettivo l’altra è soggettiva.
Il Comitato ha scelto l’etica pura  come conoscenza del bene in termini teorici e  l’etica applicata come serie di alternative possibili se morali per attuare in termini storici il bene conosciuto sotto forma di teoria.
Questa è l’etica della Dottrina sociale della Chiesa e si  fonda sull’uomo i cui beni di riferimento sono la sua dignità in termini personali ed il bene comune in termini sociali.
Il Comitato nasce proprio per promuovere queste realtà di bene da cui discendono poi  in maniera organica tutti gli altri.
Per promuovere questo tipo di etica che pur se enunciata solo dal Magistero assume però natura universale, il Comitato di promozione etica ha scelto tre grandi filoni di attività ed istituito tre tavoli di ricerca scientifica in collaborazione con la pontificia università Gregoriana. http://www.certificazionetica.org/leggi.asp?id=66  il primo rivolto alla responsabilità sociale dell’impresa, ma non solo impresa in termini economici, ma impresa in senso umano come assunzione di rischio a tutti i livelli e cioè anche politico, sociale, amministrativo e via dicendo. Tale responsabilità, misurata in termini di etica applicata viene veicolata attraverso lo strumento della certificazione etica. Una certificazione che non è a controllo terzo , ma a coscientizzazione mirata ad evitare le tre piaghe dei rapporti socio-economici quali corruzione, concussione e violenza.
Il secondo filone è rappresentato dalla ricerca di un nuovo modello di sistema antiusura che superi il semplice dettato della legge 108/96 e del criterio della misura del tasso di interesse. Se si vuole veramente sconfiggere l’usura che in Italia viene computata in un giro di circa 120 miliardi di euro all’anno, e che implica una cifra di affari pari a circa 60 miliardi in termine di corruzione, occorre cambiare il sistema. Non più solo l’impianto normativo  che poi non arriva neanche a proteggere l’usurato; ma un salto di paradigma formato da una macchina che si muova in sincronia con i fatti e nella quale non solo l’usurato trova una vera ciambella di salvataggio, ma anche l’attività economica venga salvaguardata invece di essere distrutta come accade oggi. Occorre cambiare la normativa, soprattutto gli art. 14 e 15  e costruire un nuovo impianto di salvaguardia sul territorio ed il Comitato si è impegnato a farlo. (
Il terzo filone è quello del sostegno al lavoro precario. Vale a dire che in un mondo in cui il lavoro tradizionale diviene sempre più raro e in cui si corre sempre più verso un sistema di precarietà generalizzata occorre cambiare il sistema di corrispondenza tra lavoro e reddito. Occorre quindi applicare una continuità di reddito anche a fronte di una discontinuità occupazionale. Il sistema che il comitato  ha escogitato è già abbozzato nelle sue grandi linee deve essere ancora migliorato nella sua configurazione ed adeguatamente testato.
Comunque su queste tre aree il Comitato ha aperto dei tavoli di ricerca in collaborazione con la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana, ma come si sa la ricerca in Italia va molto a rilento. Forse però la ragione sta anche nel fatto che il Comitato non ha chiesto sovvenzionamenti o finanziamenti, ma soltanto una collaborazione volontaria ed allora forse  è naturale che le cose ristagnino. Noi però abbiamo fiducia.
Ma che cosa ha fatto il comitato durante questi 10 anni?
1) Per prima cosa occorre dire che si è dato una struttura interna con  sette gruppi di lavoro che si occupano dei più svariati campi, dalla finanza etica all’usura, alla certificazione etica, al lavoro, anche minorile e dal 2011 anche un tavolo di Libera.  2) Sono stati istituiti tre tavoli di ricerca scientifica. 3) Sono stati organizzati 8 convegni per la promozione etica. 4) sono stati pubblicati 2 volumi nella collana La vetrina dell’etica editi da Tipar srl. 5) La partecipazione a convegni esterni, per promuovere la visione di etica socio-politico-economica è stata in media almeno di 2 all’anno;. 6) Sono stati fatti in media circa 2 consigli direttivi all’anno. 7) la cifra media di bilancio è di circa 5 mila euro. 8) e’ stata operata una sola certificazione etica. 9)sono state effettuate tre offerte di certificazione etica ad Enti pubblici. 10) sono state tenute due conferenze presso i Rotary di Roma sud/ovest e di Latina. 11) sono state perfezionate due convenzione per scambio di servizi, con la Casa di pulcinella e con la 4metx. 12) sono stati erogati  11 corsi di etica socio-politico economica sia in sede che fuori sede. 13) è stato erogato un corso di etica politica.
Inoltre va portata alla conoscenza di tutti è che il Comitato ha una precisa vocazione internazionale: il vice presidente Dr. Aimè Claude Libakata è di nazionalità Congolese (Repubblica Democratica).  Ed ha anche una vocazione francescana: nel Comitato siedono tre Frati francescani dell’ordine dei frati minori, uno dei quali siede nel consiglio direttivo.
Il Convegno, per festeggiare i dieci anni di esistenza del Comitato di Promozione Etica Onlus (www.certificazionetica.org), tvuole di indicare proposte concrete in risposta al momento di recessione economica, di  incertezza politica e confusione sociale che stiamo vivendo.
La discussione che vorremmo impostare riguarda un termine che sovente viene dimenticato: la progettualità.
L’uomo senza progetti è un uomo senza futuro; un uomo che oggi  vive per il “carpe diem” dimentico delle proprie origini umane e delle proprie finalità sociali e corre esclusivamente dietro chimere economico-finanziarie  perde la propria identità.
Queste chimere che lo illudono sostituendo il concetto di sviluppo con il concetto di  crescita economica, quando non più ottusamente, con quello di arricchimento, di affermazione e di successo mediatico personale,  lo trasformano in un essere individualista e senza valori.  
Il Comitato vuole sottolineare con questa manifestazione che, al di là di tutte le difficoltà e le incomprensioni, tutto arriva nella misura in cui si è determinati. Ciò è possibile solo se alla base della propria azione esiste un principio di riferimento al quale saldamente ancorarsi.
Solo con un attracco sicuro, infatti, si può dialogare con il mondo  in termini costruttivi; come, solo sulla base di una filosofia politica, si può costruire un pensiero politico veramente lungimirante e per l’uomo.
Ma non solo, questo attracco sicuro lo deve essere anche per l’economia, la finanza e il commercio,  ambiti in cui va rilevata l’importanza del “lavoro per l’uomo e non dell’uomo per il lavoro”. (L.E. 6) In termini economici ci hanno tanto persuaso che a volte si è proprio convinti, che l’autonomia e la libertà provengano unicamente dalla componente economica a cui si dedica sempre più ogni momento della propria vita, sbiadendo così la bellezza dei rapporti umani, degli affetti familiari e delle relazioni sociali nonché l’importanza della necessità di godere del giusto riposo festivo.
Anche gli ambiti della finanza etica, del commercio equo e solidale e dello sviluppo sostenibile hanno bisogno di essere rivisitati ed inquadrati in una nuova dimensione che si attagli alle esigenze del nostro tempo.
Il corso del tempo in questi dieci anni ha dimostrato la dinamica veloce  dei cambiamenti. La società si evolve ed i termini prima adoperati in termini etici rivolti alla finanza, oggi si dimostrano privi dell’originario significato. (Finanza etica, Banca etica, social lending, impact finance ecc.)
Vanno rivisti così termini e concetti nella loro reale evoluzione che andrebbe  inserita  in un nuovo modello di sviluppo, in cui le ideologie siano ridimensionate; un modello che sia in grado di contrastare l’area degli integralismi e dei fondamentalismi che, alimentando chiusure mentali,  tendono a tramutarsi in atti di  disumano  terrorismo.   Questo modello dovrebbe essere tripartito in termini di settore ma con una trasversalità etica nelle tre configurazioni di servizi pubblici a giustizia redistributiva, del mercato a giustizia commutativa e terzo settore a  giustizia mutualistica.
Ma non solo, dobbiamo anche considerare la nostra “ inadeguatezza” mentale alle tecnologie evolute, per le quali solo alcuni eletti possono intervenire: siamo schiavi dei sistemi. Se si ferma un sistema informatico si ferma tutto: banche, treni, aerei, navi tribunali anagrafi  ecc. Tutto ciò in linea di massima si potrebbe anche comprendere, ma non è ammissibile quando si ferma il computer di casa, l’automobile, un elettrodomestico o un qualsiasi  strumento a tecnologia avanzata….non si sa dove mettere  le mani! 
Dobbiamo prepararci ad accettare tutti i danni che deriveranno dal cattivo uso di queste nuove tecnologie le cui configurazioni possono essere riassunte nelle quattro fondamentali aree di ricerca quali le info-bio-nano e cogno tecnologie.
In questo assurdo clima di martellante “globalizzazione” ci sentiamo ingabbiati. Si dimenticano così, non solo i sentimenti  ed i bisogni esistenziali, ma si creano nuove categorie di strumentalizzazione e di esclusione che coinvolgono e attirano la nostra “tiepida compassione” , solo quando apprendiamo dai giornali le circostanze di “sfacelo” in cui versano milioni di persone  in condizioni di “schiavi liberi”.
Questa categoria di “Schiavi” sfruttati per mero profitto e bisogni indotti dalla modernità, sono le vittime di  realtà economiche messe in atto da alcuni Sistemi per raggiungere, mascherandolo come successo economico,  l’effimero traguardo di riservare “bonus” per i propri managers.
 Managers misurati sulla quantità di profitti  generati e non sul valore aggiunto in termini di “bene comune”.
Certo qualcuno potrebbe tacciarci di utopia, ma a noi non interessa. Noi siamo convinti che l’uomo possiede dentro di sé tutte le potenzialità, attitudini e qualità per salvaguardare la propria dignità e riscattarsi in termini di umanità.
I nuovi tempi della globalizzazione inaspriti dalle quattro perniciosità trasversali: accelerazione, superficialità, velocità e violenza, devono essere rimodellati seguendo una linea guida trasparente che per noi è l’etica.
Il convegno avrà come moderatore il giornalista  Dr. Giorgio Zanchini la cui profonda esperienza  dei temi socio-politico-economici è testimoniata dalla indiscussa professionalità con cui conduce il programma “Tutta la città ne parla”. La sua attenzione ai temi esistenziali che coinvolgono l’uomo nella sua realtà di essere umano necessariamente inserito in un contesto sociale, che dovrebbe sempre accoglierlo in quanto persona, permetterà a coloro che interverranno al convegno di usufruire di stimoli e spunti intellettuali oltre che di riflessione e di feed-back emotivi sotto l’aspetto comunicazionale.
In  tale contesto si svilupperà  la relazione del Presidente del Comitato Prof. Romeo Ciminello che percorrerà i primi dieci anni di vita dell’organismo evidenziando le attività svolte per la promozione dell’etica illustrando gli obiettivi e le difficoltà incontrate nello sviluppo delle strategie di  impulso etico in ambito socio-politico-economico. Dopo la disamina di quanto attuato in passato, il  Presidente proporrà  obiettivi ed azioni per poter promuovere in maniera ancora più incisiva e coinvolgente la necessità di costruire obiettivi di bene comune in cui la dignità dell’uomo possa essere salvaguardata sotto ogni suo aspetto sia in termini sociali, dove la progettualità  appare quanto mai incerta nella configurazione dei gruppi che dovrebbero esprimersi in termini di sussidiarietà; sia in termini politici dove l’obiettivo del bene comune viene confuso sempre più con il benessere  e gli interessi delle classi più benestanti . Queste infatti non vengono minimamente scalfite in termini di accumulazione di ricchezza dalle normative introdotte dai diversi governi attenti a non sfiorare le loro oasi di neoliberismo sempre più esclusive . Infine in termini di progettualità economica si rileva la mancanza dell’idea di imprenditorialità e del significato del lavoro come componenti di quel bene d’ordine propriamente inteso che si chiama Impresa. Forse perché quest’ultima è sottoposta ancora a troppi vincoli che sotto il velo malcelato della burocrazia nascondono episodi di usura,  corruzione e concussione se non di occulta violenza veicolata anche all’interno di strutture pubbliche.
I prossimi dieci anni saranno perciò decisivi per la sfida etica che il Comitato vuole proporre in un rinnovato slancio di coraggio  nella promozione della coscienza del rispetto delle regole ed il corso istituzionale di etica socio-politico-economica continuerà ad essere lo strumento di diffusione dei concetti etico-morali che dovranno informare  l’operato di coloro che vorranno attuare nuove strategie comportamentali rivolte al bene comune attraverso le best practice richieste  dalla certificazione etica.
L’intervento del Presidente della 4metx srl, (www.4metx.it) dr.Ing. Giuseppe Repole, metterà in evidenza che la Società nata nell’aprile 2009 è una start-up  formata per la maggior parte da soci provenienti dal Comitato di promozione etica; è una organizzazione che  opera in regime di monopolio perché è la sola ad offrire un modulo etico  facente riferimento ai punti salienti della certificazione etica quali la competenza professionale, la conoscenza dei limiti etici della funzione svolta, la trasparenza e la censura sociale. Con questo modulo la responsabilità sociale dell’impresa fa un salto di paradigma rappresentato da una formazione tecnica che vede nella coscienza del rispetto dei limiti etici l’elemento di riscoperta del rapporto di fiducia  che deve informare le relazioni socio-economiche degli uomini del mondo economico, degli affari, della finanza e del commercio. La formazione pertanto è la chiave di volta necessaria a far crescere nell’uomo la consapevolezza di  senso misurata dalla sua  attività lavorativa e professionale rivolta ad uno sviluppo non più solo sostenibile, o durevole, bensì ad un vero sviluppo integrale.
L’attività formativa verrà proposta alle diverse associazioni di categoria  e singole imprese attraverso opportunità formative di insegnamento front-end, piattaforme di e-learning e long-distance, nonché specifiche convenzioni che possano agevolare la partecipazione e la diffusione dei temi etici, tra lavoratori, imprenditori e managers di ogni categoria e livello, ciascuno per il settore di propria appartenenza.
A tale proposito il prof. Josip Jelenic, Presidente della commissione d’esame del corso di etica socio-politico-economica, illustrerà il percorso formativo che caratterizza la figura professionale del certificatore etico utilizzando alcune presentazioni di precedenti  atti congressuali e la raccolta, in via di pubblicazione, di alcune delle tesine presentate nei passati dieci anni dai partecipanti al corso. Questa figura, del tutto nuova, il cui concetto è stato espresso in maniera ufficiale nel progetto di legge 2933 depositato presso la decima Commissione attività produttive della Camera dei deputati il 13 novembre 2009, deve avere conoscenze  approfondite in termini di etica nei vari settori delle attività socio-politico-economiche.
Il Segretario generale della Confesercenti, Dr. Mauro Bussoni, metterà in evidenza l’importanza della diffusione della formazione etica presso le imprese, ragione per cui la Confesercenti ha da sempre contribuito al sostegno delle manifestazioni del Comitato in relazione alla formula della certificazione etica, dove la coscienza del rispetto delle regole appare l’elemento fondante del tessuto di fiducia che deve essere ricreato tra imprese e clienti.  A tal fine, anche nello spirito propositivo del progetto di legge n.2933 presentato nella scorsa legislatura e che sarà reiterato in quella attuale, in cui si prevede la sorveglianza delle Associazioni di categoria a tutela della immagine etica dei propri associati, la Confesercenti promuoverà in aggiunta alle diverse convenzioni già in essere anche una convenzione specifica con la 4METX srl, già operante per le diverse categorie di imprese  e da attivare attraverso i fondi interprofessionali. La formazione etica infatti permetterà una migliore interazione con le controparti bancarie, con i fornitori, il fisco e soprattutto migliorerà i rapporti con i dipendenti e renderà più trasparente e affidabile il rapporto di fiducia con la clientela e l’ambiente.
L’impresa, essendo il punto centrale dello sviluppo della vita economico-sociale delle famiglie ha un forte bisogno di riscoprire l’etica sia nei rapporti di lavoro che nelle strategie imprenditoriali. Il Dr. Cesare Righi, membro del Comitato e del Consiglio di Amministrazione della 4METX srl, già Presidente della DATAUFFICIO SpA, consulente del lavoro,  metterà in evidenza gli elementi etici che il lavoratore e l’imprenditore dovranno assimilare e le regole morali da rispettare per un ordinato sviluppo di rapporti di collaborazione . Evidenzierà come questi debbano tendere ad accrescere il valore dell’impresa in un clima di vera solidarietà,  mitigando per quanto possibile il conflitto capitale lavoro. La sua riflessione origina dal proprio vissuto e pertanto testimonia come l’uomo possiede in sé tutte le caratteristiche per  creare equilibri di pace nelle relazioni socio-economiche se rispetta i principi etici che sono alla base delle azioni morali.
Ma quando si parla di impresa, si parla di crescita economica e quindi si arriva alla odierna realtà così globalizzata dove imprese, lavoratori ed emigranti sono connessi in maniera dinamica e le differenze tra Paesi, si distinguono in termini di diritti umani da rispettare e promuovere perciò in tutte le politiche di cooperazione internazionale. Ne parlerà il Dr. Carlos Cherniak (Ministro Argentino per la politica la cooperazione e i diritti umani- Ambasciata Argentina a Roma) prendendo spunto dalla situazione argentina che verrà indicata come scenario di paragone a cui riferirsi per comprendere come la cooperazione economica possa divenire un veicolo di integrazione culturale veramente formidabile laddove il rispetto dei diritti dell’uomo non sia posto in secondo piano. L’etica infatti non può prescindere dal rispetto dei diritti umani  integralmente considerati, i quali  attraverso la politica e la cooperazione economica devono essere considerati, promossi e salvaguardati sia nei confronti dei singoli che dei differenti gruppi sociali.
Ma tra i diritti dell’uomo c’è anche quello del rispetto delle diverse abilità che passa sotto il nome di pari opportunità. Renata Jannuzzi affronterà questo argomento che sta molto a cuore al Comitato che nel suo interno conta associati della Casa di Pulcinella Claudio De Santis che da 22 anni si occupa di sostegno alle disabilità. Renata Jannuzzi  (Presidente dell’Associazione “Undici settembre- Onlus) con esperienze dirette di disabilità, cercherà di presentare il salto di paradigma che il Comitato in questi anni ha cercato di promuovere, vale a dire la trasformazione del concetto delle “pari opportunità” in quello di “pari presupposti”. Infatti la mancanza di attenzione politica e sociale al settore rende difficile la sopravvivenza di molte famiglie, determinando sconcerto e a volte anche disperazione in quelle che prive di mezzi si sentono completamente abbandonate. Lo sforzo futuro  dunque, sarà rivolto alla sensibilizzazione non solo delle politiche sociali all’argomento, ma soprattutto alla diffusione di un pensiero di umanità che tolga le barriere non solo architettoniche ma anche e soprattutto mentali delle differenze. Questa visione dovrà diffondersi riportandoci ad una realtà di uguaglianza di esseri umani, tutti indistintamente scaturiti da un pensiero di Dio e tutti per quanto differenti forniti di proprie potenzialità.  Esse devono essere non solo sostenute ed incentivate, ma soprattutto considerate, anche se può sembrare un paradosso, una ricchezza per l’umanità.
Il Vice-Presidente dell’Assocorce,  associazione di specialisti in Commercio estero e marketing internazionale formati dall’I.C.E., Giacomo Sciortino, parlerà di un tema etico per il quale il Comitato  vuole impegnarsi per il futuro e cioè il tema etico delle relazioni commerciali internazionali in cui la corruzione resta ancora un elemento troppo importante in settori come la sanità, lo sport, il commercio delle armi, accesso alle informazioni, fornitura di energia, acqua potabile e tanti altri. L’impegno che si vuole prendere è quello di far sì che l’Italia, dove secondo Transparency International non c’è una autorità anticorruzione, dove non ci sono limiti di finanziamento ai partiti , dove il potere legislativo dipende dall’esecutivo e dove la Corte dei Conti stima un costo per corruzione pari a circa 60 miliardi di euro all’anno, per cui si situa al 72° posto nella classifica della corruzione percepita,  possa passare, applicando la  convenzione  Ocse anticorruzione ad un più alto livello di moralità.
Mario Prignano, segretario del Movimento Lavoratori di Azione cattolica di Roma (MLAC) metterà in evidenza l’enunciato della G.S. in relazione  alla formazione etica. Il lavoro infatti è il metro di misura della dignità e con la libertà resta l’elemento portante per  identificare l’essere umano nella sua vera veste di costruttore  di pace e di portatore di una coscienza morale che lo rende responsabile di fronte agli uomini, alla storia e al suo Creatore.
Mina Giannandrea Presidente di Federstrade, metterà in evidenza l’iniziativa “liberaladomenica” portata in Parlamento con la Confesercenti e fortemente appoggiata dalla CEI, per lasciare libera la domenica ai negozianti che attualmente per motivi di competitività sono costretti a rinunciare alle festività per dedicarsi al lavoro. Questa soluzione che va a discapito degli affetti familiari  non ha portato, secondo le statistiche, alcun beneficio, se non alle grandi multinazionali: quindi oltre il danno anche la beffa. Facciamo in modo allora che ci possa essere un ritorno generalizzato al riposo festivo che deve caratterizzare e scandire i tempi di lavoro di ogni professionista imprenditore o operaio per cui il lavoro deve essere per l’uomo e non l’uomo per il lavoro.
Chiuderà i lavori il Senatore  Lucio Romano,  membro della Commissione parlamentare dei diritti umani e Past president dell’Associazione Scienza e Vita. Il suo compito sarà quello di tracciare un quadro di riferimento in cui la politica deve tornare a muoversi in termini etici. Una politica che salvaguardi i diritti dell’uomo e che distingua il piano organizzativo da quello esistenziale ordinando la norma giuridica alla visione morale del bene: ovviamente sempre nel rispetto delle diversità di opinioni, ma senza transigere sui diritti fondamentali dell’essere umano che è e resta creatura, che lo voglia o no, di un Creatore che, pur dandogli una libertà infinita, non gli dà per contro il diritto di agire secondo il proprio arbitrio. Ogni uomo infatti è chiamato a sostenere le proprie decisioni attraverso l’uso di una coscienza avvertita che salvaguardi la sua dignità morale e che lo renda cosciente a se stesso e consapevole che i suoi comportamenti debbano essere ordinati a  quella concezione  di umanità di cui ciascuno ha diritto di godere e che gli deve venire riconosciuta.  I sistemi per rilegittimare la politica in termini etici non sono facili da riscontrare ed essi passano soltanto attraverso una effettiva formazione sul bene comune propriamente inteso e sui diritti dell’uomo, della società e del genere umano in tutti i suoi aspetti e caratteristiche di umanità.