etica

"... Non vogliate negar l'esperienza di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". (Dante, Inferno canto XXVI, 116-120).


giovedì 15 novembre 2012

RIFLESSIONE ETICA SUI PROGRAMMI POLITICI: IL MOVIMENTO CINQUE STELLE DI BEPPE GRILLO


“…Coloro che sono o possono diventare idonei per l'esercizio dell'arte politica, così difficile, ma insieme così nobile. Vi si preparino e si preoccupino di esercitarla senza badare al proprio interesse e a vantaggi materiali. Agiscono con integrità e saggezza contro l'ingiustizia e l'oppressione, l'assolutismo e l'intolleranza d'un solo uomo e d'un solo partito politico; si prodighino con sincerità ed equità al servizio di tutti, anzi con l'amore e la fortezza richiesti dalla vita politica".  
(Gaudium et Spes n. 75)

In questo periodo di grande confusione, di vivace fermento e di corsa alle primarie, dedicherei alcuni  dei miei post ad una riflessione etica sui programmi che i diversi candidati, appartenenti o no a partiti e movimenti, presentano ai propri potenziali elettori.
Il mio giudizio certamente non vuole entrare nel merito della bontà più o meno condivisa di quanto è scritto all’interno di ciascun programma, bensì una valutazione, senza giudizi e pregiudizi, di ciò che manca in termini etici e perciò politici. Se infatti con Aristotele crediamo che la Politica sia il momento più elevato e fondante dell’etica, se quest’ultima non è rispettata all’interno dei programmi ovviamente appare inutile parlare di politica.
Per una sorta di “pars conditio” cercherò di prendere un po’ tutti i programmi e confrontarli non tra loro, non avrebbe senso, ma con una riflessione di principio alla quale ancorare la finalità etica di ciascun programma che si vuole connotare politico.
Comincerei dal programma del movimento cinque stelle di Beppe Grillo, per  passare via via a quello di Renzi, Bersani, Alfano, Di Pietro e gli altri dei partiti che troverò sul web.
Questo perché ritengo, come ho detto nel mio precedente post, che il tempo da qui alla data delle elezioni, può dare la possibilità ai cittadini di porsi in maniera critica nei confronti dei propri candidati ed imporre loro di sanare i programmi con gli elementi etici mancanti.
Certo la mia disamina non potrà essere esaustiva, ne tanto meno approfondita per ovvi motivi di spazio, ma cercherà di essere quanto più incisiva e concreta possibile sotto il profilo sia del principio di riferimento, sia delle lacune esistenti.
Sono andato quindi sul sito www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf  e d ho notato subito una carenza informativa: Manca l’obiettivo del programma.  Nella pagina di copertina c’è la parola programma c’è la specificazione “Stato e cittadini Energia Informazione Economia Trasporti Salute Istruzione” senza che vi sia un minimo di spiegazione di ciò che deve fare da elemento di connessione e raccordo tra queste parole.
Sarebbe opportuno che dietro questo incipit di apertura ci fosse una “frase obiettivo” tanto per capirci quello che nella comunicazione si chiama “pay off”. Ciò significa che la Conoscenza del Movimento è da ricondurre a quella esclusivamente mediatica e comica di Beppe Grillo.
Ma procediamo per gradi. In seconda pagina c’è la parte “STATO E CITTADINI” come titolo, seguito da una affermazione che direi un po’ troppo luogo comune infatti  ancorché presentata dal M5S è una frase che potrebbe essere detta da chiunque e pertanto evidenzia quello che si definisce “qualunquismo”.  Dire infatti che la frase “Il Parlamento non rappresenta più i cittadini” per ragioni di tecnica procedurale in termini elettorali, non significa nulla. Tecnicamente in termini di legge elettorale una maniera di votare vale l’altra. Ciò che è importante invece è il criterio di scelta del candidato, ma non all’atto dell’elezione, bensì quello che deve essere seguito dal partito all’atto dell’inserimento nella lista elettorale. Il parlamento è una espressione della democrazia rappresentativa e pertanto dire che non rappresenta più è una contraddizione in termini. Anche l’affermazione che la “Costituzione non è applicata” e la frase che segue riguardo alla sostituzione dei partiti alla volontà popolare, appare più demagogica che sostanziale.
Ma andiamo a fare una panoramica sui diversi punti. “L’abolizione delle provincie, dei rimborsi elettorali e l’accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti” sembrano copiate dal comune vissuto, riportano giudizi strumentali. A mio avviso se M5S avesse voluto distinguersi in termini di etica positiva bastava dire non abolizione, bensì, valorizzazione dell’autarchia provinciale dando un senso esistenziale all’aggregazione territoriale. Anche il M5S non va più là del senso economicistico, mutuato dal “governo dei professori” che tanto critica. Lo stesso dicasi per i rimborsi elettorali: senza i soldi di Grillo impiegati in politica e senza le donazioni fatte a suo tempo da “Borletti” al neo-parlamentare Antonio Di Pietro, non ci sarebbero né il M5S né tanto meno l’IDV. Quindi non è l’abolizione dei rimborsi, quanto più la rendicontazione puntuale in un quadro di controlli incrociati che ha valenza etica di trasparenza. L’accorpamento dei Comuni come per ciò che dicevo per le provincie è una manifesta posizione di pressappochismo politico dettato dai “tagli lineari” operati dal presente Governo in carica sulla scia delle precedenti posizioni “tremontiane” che ancora oggi non si capisce a giudizio di molti cittadini, quanto fossero strumentali, o di “incosciente gestione”, come si rivelò la scarsa competenza del ministro al momento dell’entrata in  circolazione della moneta euro. Anche allora il Ministro si guardò bene dal controllare circolazione della nuova moneta e prezzi gonfiati dai commercianti che sono tutt’ora alla base dell’impoverimento degli italiani. Tornando ai comuni non si può non ricordare che i Comuni hanno una loro storia, hanno fatto la storia e come ogni storia finiranno solo con la morte o la distruzione non certo con l’accorpamento. Allora invece di accorpamento individuiamo i criteri di sostenibilità di servizi consorziati sul territorio. Rispolveriamo le identità culturali dei comuni, cerchiamo di mettere in luce i tesori che i nostri Comuni, ancorché piccoli, rappresentano ed invece di cancellarne l’autonomia, cerchiamo di valorizzarne la ricchezza. Certo la posizione etica richiederebbe di capire ed attuare come!
Scusate se non proseguo. Sembra di sparare sulla croce rossa. Lascio a chi vuole continuare.  Mi sembra impresa alquanto ardua su una proposta che si lascia commentare da sola. Ho scritto quasi due pagine e sono arrivato ancora solo al terzo punto del primo argomento della prima pagina che ne conta 17! Ma quale etica cerchiamo in queste parole e nelle persone del M5S?
Aspetto considerazioni e suggerimenti da confrontare insieme. Non solo tra noi ma da suggerire al M5S perché ritengo che abbia un valore aggiunto e che sia possibile far notare le incongruenze e correggerle.  Io la prossima settimana esaminerò il programma di Renzi. Speriamo bene!!!

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