Mi arrampico
da secoli ogni parete è mia sfidando leggi fisiche paure e ipocrisia le
difficoltà si sommano il mio limite qual è quanto potrò mai resistere sempre
appeso ad un perché. Aggrappato alle tue lacrime finché il tuo dolore è il mio
per sentirmi meno inutile ed un po' più umano anch'io sono scalatore intrepido
che più folle non si può per portare in salvo questo amore non sai che m’inventerò
non ho mai posto limiti alla provvidenza io no. Anche se da certi uomini
sorprese io non mi aspetterò ma qualcuno dovrà crederci e sfidare la realtà
scegliere come vivere imparare come si fa. E non è necessario perdersi in
astruse strategie tu lo sai può ancora vincere chi ha il coraggio delle idee. Mi
lascerò coinvolgere io non torno indietro no fino a che fra queste nuvole la
mia cima toccherò mi dispiace se tu non sei qui a godere insieme a me nel
vedere il giorno nascere e c’è Dio vicino a te. Alziamo muri altissimi perché
poi io non saprei anche se poi certi uomini non amano mostrarsi mai ma qualcuno
dovrà crederci pioggia o vento essere qua amare per non perdersi insegnarlo a
chi non lo sa e poi moriamo senza accorgerci sotto un cielo di fobie dimmi che
può ancora vincere chi ha il coraggio delle idee .
Renato Zero: Il coraggio delle idee
Oggi vorrei proporre ai miei lettori una cosa nuova: un manifesto, un
po’ diverso dagli altri perché è una scelta etica.
Questa scelta richiesta, promossa e sollecitata da Renata Jannuzzi www.renatajannuzzi.it è stata sottoposta ad un gruppo di persone
che hanno scelto di condividerne gli ideali etici e contribuire alla sua redazione da sottoporre e far sottoscrivere a chiunque voglia far propri questi ideali.
Tra i promotori di questo Manifesto c’è l’avv. Antonfrancesco Venturini http://www.antonfrancescoventurini.it/
che ha dato impulso con il suo contributo iniziale a questa impegnativa dichiarazione di presa di coscienza
personale, etica e politica che ciascun uomo di buona volontà ha il dovere
responsabile di valutare e diffondere. In qualità di Presidente del Comitato
Etico, (www.certificazionetica.org)
non potendo assumere schieramenti politici, ho provveduto, come richiestomi, a formulare
nella maniera più lineare e trasparente possibile le idee pervenutemi
completandole in una configurazione etica accessibile a tutti e condivisibile
da chiunque abbia a cuore la dignità dell’uomo e la promozione del bene comune
al di là di ogni convinzione politica.
Trattandosi di un documento fortemente impegnativo che implica
responsabilità fisiche, morali e spirituali, prima di decidere di diffonderlo
ufficialmente, sarei del parere che chiunque fosse interessato e si sentisse
coinvolto ad esprimere il proprio giudizio dando suggerimenti sia in termini
formali, sia in termini di contenuti mancanti o da aggiungere necessari al suo
migliore completamento, è invitato a farlo come servizio rivolto al bene comune.
MANIFESTO
PER IL RITORNO AD UNA VITA
PIENAMENTE UMANA
PREMESSA
Quando il mondo intorno a noi
dimostra incapacità di esprimere le proprie potenzialità progettuali, si rende
necessario che uomini e donne, cittadini di buona volontà sappiano
riappropriarsi del proprio pensiero.
Un pensiero che non sia più
“calcolante” bensì “pensante” per esprimere in una rinnovata coscienza del
rispetto delle regole che ravvisino nei principi etici intangibili l’elemento
essenziale della propria umanità.
Uomini e donne che vogliano testimoniare
che l’unica libertà che abbiamo il diritto di chiedere è la libertà di cercare
di essere, non come altri ce lo impongano con le proprie visioni, ma come
ciascuno di noi all’interno della propria libertà concepisce e condivide il
bello ed il senso profondo della propria umanità.
DICHIARAZIONE
Noi vogliamo essere questi uomini
e donne di buona volontà e perciò sentiamo di voler affermare apertamente in
questo manifesto che:
Noi che ogni giorno insegniamo
ai nostri figli il valore dell’amore e della libertà che sottendono l’esistenza
umana non possiamo più attendere che questo esasperato individualismo
illiberale e perverso inghiotta le speranze per le quali uomini liberi hanno
fortemente combattuto nel corso della storia.
Noi non possiamo più accettare
che questo capitalismo di sottrazione riduca l’uomo ad una entità economicistica
che rincorrendo l’effimero delle illusioni dimentichi le finalità per le quali
è stato creato e verso le quali deve tendere.
CONSAPEVOLEZZA DI APPARTENENZA
Noi rivendichiamo con orgoglio
tutto il nostro passato fatto di ombre e di luci, di lotte sociali e civili, di
emigrazioni ed immigrazioni, grati alle generazioni che hanno reso protagonista
la nostra Italia nelle arti, nella cultura e nella scienza.
Noi ci sentiamo di affermare
con fierezza la nostra vocazione europea, che ha reso l’Italia, intellettuale e
politica, protagonista nella costruzione dell’Unione Europea riconoscendo il
fondamentale contributo delle donne nello sviluppo delle nostre famiglie e del
nostro Paese, donne che costituiscono la spina dorsale della nostra società ed
alle quali troppo spesso non vengono attribuiti il ruolo e la dignità che
meritano.
Noi pur constatando,
preoccupati, l’attuale decadimento del nostro tessuto sociale e della vita
politica ed istituzionale nonché l’assenza di una valida struttura etica e
valoriale, volta al conseguimento del bene comune non crediamo che il mondo,
ancorché attraversato da correnti di sfruttamento sociale, di sopraffazione e
prevaricazione politica, di imperialismo economico, non possa riscattarsi e riscoprire il bello dello sviluppo
integralmente umano e della crescita equilibrata, sostenibile e solidale anche a
livello economico.
CONVINZIONI
Noi siamo certi che l’uomo
senza progetti è un uomo senza futuro e gli uomini che oggi vivono per il “carpe diem” dimenticano le
proprie origini umane, le proprie finalità sociali e corrono dietro chimere
economico-finanziarie perdendo così la
propria identità.
Noi non temiamo il corso del
tempo che impone una dinamica veloce dei
cambiamenti; sappiamo che la società si evolve cambiando obiettivi, significati
e riferimenti adoperati, ma noi siamo convinti che in termini etici pur
adeguando la forma esteriore, il contenuto resta sempre e comunque fondato
sull’originario significato.
Così Noi, anche se chiamati a
rivedere ed aggiornare termini e concetti attinenti a società, stato, impresa,
lavoro e famiglia, sappiamo che però nella reale evoluzione, il loro contenuto
non cambia perché riguarda l’essere umano e che mutatis mutandi, dobbiamo
inserire questo contenuto in un nuovo modello di sviluppo, in cui le ideologie
siano ridimensionate; un modello che sia in grado di arginare gli spazi degli
integralismi e dei fondamentalismi che sostengono le chiusure mentali e concorrono
a rinnovare atti di inconsulto e
disumano terrorismo.
OBIETTIVI
Noi non possiamo più permettere
che queste chimere che illudono giovani e adulti sostituendo il concetto di
sviluppo con il concetto di crescita
economica, quando non più ottusamente, con quello di arricchimento,
affermazione e successo mediatico personale, continuino a trasformare l’essere
umano in una macchina individualista e senza valori.
Noi non possiamo più accettare
che i nostri giovani siano privati dei loro orizzonti e del loro futuro,
rivendichiamo per essi il diritto ad una dignità piena sostenuta da un’azione
di sviluppo umano integrale dove ciascuno possa trovare nel lavoro la sua
dimensione esistenziale in termini sociali, economici e politici.
Noi ci impegniamo a ricercare
ed attuare questo modello tripartito in termini di settore ma con una
trasversalità etica nelle tre configurazioni socio-economiche quali la
giustizia redistributiva nei pubblici servizi erogati dallo Stato, la giustizia
commutativa che deve divenire fondamento dei rapporti economici del mercato e
la giustizia mutualistica che sottende lo sviluppo del terzo settore.
In tale contesto noi siamo
preparati a creare strutture umane e tecniche per riparare e limitare tutti i
danni che deriveranno dal cattivo uso delle nuove tecnologie le cui
configurazioni possono essere riassunte nelle quattro fondamentali aree di
ricerca quali le info-bio-nano e cogno tecnologie.
Noi non accettiamo perciò questo
assurdo clima di martellante “globalizzazione” che ci rende staticamente ingabbiati
perché non dimentichiamo che i sentimenti
ed i bisogni esistenziali rimangono costituenti vitali della vita
dell’uomo il quale non ha il diritto di creare a suo piacimento nuove categorie
di strumentalizzazione e di esclusione anche quando lo faccia attraverso
legittime istituzioni.
Noi non accettiamo le circostanze
di “sfacelo” in cui versano milioni di persone
in condizioni di “schiavi liberi” come nuova categoria di “Schiavi”
sfruttati per mero profitto e bisogni indotti dalla modernità: vittime di realtà economiche
messe in atto da alcuni Sistemi per raggiungere, mascherandolo come successo
economico, l’effimero traguardo di
riservare “bonus” per i propri managers, misurati sulla quantità di
profitti generati e non sul valore
aggiunto in termini di “bene comune”.
Noi non temiamo che qualcuno possa
tacciarci di utopia, perché siamo convinti che l’uomo possiede dentro di sé
tutte le potenzialità, attitudini e qualità per salvaguardare la propria
dignità e riscattarsi in termini di umanità.
Noi non temiamo i nuovi tempi
della globalizzazione inaspriti dalle quattro perniciosità trasversali:
accelerazione, superficialità, velocità e violenza, perché siamo certi di
poterli rimodellare seguendo una linea guida trasparente che per noi è l’etica.
Noi vogliamo sottolineare
con forza che, al di là di tutte le
difficoltà e le incomprensioni, noi siamo certi che il risultato arriverà nella
misura in cui saremo determinati a testimoniarlo con il nostro operato e noi lo
siamo perché alla base della nostra azione esiste un principio etico di
riferimento al quale siamo saldamente ancorati.
RINASCIMENTO CULTURALE ED ETICO:
ITALIA-EUROPA-MONDO
Noi, consapevoli di tutto
questo e che crediamo in un’Italia protagonista di sé stessa, ci rivolgiamo ad
altri cittadini come noi che vogliono impegnarsi ad un vero rinascimento
culturale e sociale per riscoprire che il vero fine da raggiungere è la “ricostruzione
dell’uomo” in cui il valore centrale sia veramente l’essere umano in tutti i
suoi aspetti e la sua finalità di perseguire il bene comune inteso come
realizzazione delle condizioni per il pieno sviluppo di ogni persona.
Noi vogliamo una società che
valorizzi il merito nelle arti, nella cultura, nella scienza, nel lavoro e
nell’impresa e non già una società il cui governo invece di “fare” continui
incessantemente a “straparlare” nei rigurgiti della vecchia politica,
determinando una sfiducia generalizzata nella politica e nelle istituzioni.
Noi vogliamo una società
rinnovata nei sentimenti e nell’azione proiettata in Europa e nel mondo che non
tema di riaffermare e manifestare apertamente che l’etica nei suoi principi sia
e debba essere universalmente riconosciuta come guida esistenziale della vita
dell’uomo nella quale vigila una coscienza morale che afferma inesorabilmente
che:
- tutti gli uomini hanno pari
dignità morale;
- tutti gli uomini hanno una
libertà che non può essere limitata se non da principi morali;
- tutti gli uomini hanno
diritto ad esprimere le proprie potenzialità in un ambito di sviluppo integrale;
- tutti gli uomini hanno
l’obbligo di contribuire, politicamente ed in maniera pacifica, ciascuno
secondo le proprie possibilità, al miglioramento delle condizioni della società
o gruppo sociale a cui appartengono come obiettivo di bene comune propriamente
inteso;
- tutti gli uomini hanno il
diritto all’eguaglianza in una piena interdipendenza di reciproca
responsabilità, a prescindere dalla
storia, dai confini e da qualsiasi differenza o diversità fisica, psichica,
politica, etnica, di censo, di genere, di lingua, di religione e di tradizione,
ai fini della costruzione di un tessuto di piena responsabilità;
- tutti gli uomini hanno
diritto non solo a pari opportunità, ma soprattutto a pari presupposti laddove
la differenza determini manifesti svantaggi per il diverso;
- tutti gli uomini sono un
pensiero del loro Creatore e “ogni uomo
è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione. Fin dalla nascita, è
dato a tutti in germe un insieme di attitudini e di qualità da far fruttificare:
il loro pieno svolgimento, frutto a un tempo dell'educazione ricevuta
dall'ambiente e dello sforzo personale, permetterà a ciascuno di orientarsi
verso il destino propostogli dal suo Creatore. Dotato d'intelligenza e di
libertà, egli è responsabile della sua crescita, così come della sua salvezza.
Aiutato, e talvolta impedito, da coloro che lo educano e lo circondano,
ciascuno rimane, quali che siano le influenze che si esercitano su di lui,
l'artefice della sua riuscita o del suo fallimento: col solo sforzo della sua
intelligenza e della sua volontà, ogni uomo può crescere in umanità, valere di
più, essere di più.” (P.P. 15)
E noi vogliamo esserlo.
Nessun commento:
Posta un commento