“…Coloro che sono o possono diventare
idonei per l'esercizio dell'arte politica, così difficile, ma insieme così
nobile. Vi si preparino e si preoccupino di esercitarla senza badare al proprio
interesse e a vantaggi materiali. Agiscono con integrità e saggezza contro
l'ingiustizia e l'oppressione, l'assolutismo e l'intolleranza d'un solo uomo e
d'un solo partito politico; si prodighino con sincerità ed equità al servizio
di tutti, anzi con l'amore e la fortezza richiesti dalla vita politica".
(Gaudium et Spes n. 75)
In questo periodo di grande
confusione, di vivace fermento e di corsa alle primarie, dedicherei alcuni dei miei post ad una riflessione etica sui
programmi che i diversi candidati, appartenenti o no a partiti e movimenti,
presentano ai propri potenziali elettori.
Il mio giudizio certamente non
vuole entrare nel merito della bontà più o meno condivisa di quanto è scritto
all’interno di ciascun programma, bensì una valutazione, senza giudizi e
pregiudizi, di ciò che manca in termini etici e perciò politici. Se infatti con
Aristotele crediamo che la Politica sia il momento più elevato e fondante
dell’etica, se quest’ultima non è rispettata all’interno dei programmi ovviamente
appare inutile parlare di politica.
Per una sorta di “pars conditio”
cercherò di prendere un po’ tutti i programmi e confrontarli non tra loro, non
avrebbe senso, ma con una riflessione di principio alla quale ancorare la
finalità etica di ciascun programma che si vuole connotare politico.
Comincerei dal programma del
movimento cinque stelle di Beppe Grillo, per
passare via via a quello di Renzi, Bersani, Alfano, Di Pietro e gli
altri dei partiti che troverò sul web.
Questo perché ritengo, come ho
detto nel mio precedente post, che il tempo da qui alla data delle elezioni,
può dare la possibilità ai cittadini di porsi in maniera critica nei confronti
dei propri candidati ed imporre loro di sanare i programmi con gli elementi
etici mancanti.
Certo la mia disamina non potrà
essere esaustiva, ne tanto meno approfondita per ovvi motivi di spazio, ma
cercherà di essere quanto più incisiva e concreta possibile sotto il profilo
sia del principio di riferimento, sia delle lacune esistenti.
Sono andato quindi sul sito www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf e d ho notato subito una carenza informativa:
Manca l’obiettivo del programma. Nella
pagina di copertina c’è la parola programma
c’è la specificazione “Stato e cittadini
Energia Informazione Economia Trasporti Salute Istruzione” senza che vi sia
un minimo di spiegazione di ciò che deve fare da elemento di connessione e
raccordo tra queste parole.
Sarebbe opportuno che dietro
questo incipit di apertura ci fosse una “frase obiettivo” tanto per capirci
quello che nella comunicazione si chiama “pay off”. Ciò significa che la Conoscenza del Movimento è da ricondurre
a quella esclusivamente mediatica e comica di Beppe Grillo.
Ma procediamo per gradi. In
seconda pagina c’è la parte “STATO E
CITTADINI” come titolo, seguito da una affermazione che direi un po’ troppo
luogo comune infatti ancorché presentata dal M5S è una frase che
potrebbe essere detta da chiunque e pertanto evidenzia quello che si definisce
“qualunquismo”. Dire infatti che la
frase “Il Parlamento non rappresenta più
i cittadini” per ragioni di tecnica procedurale in termini elettorali, non
significa nulla. Tecnicamente in termini di legge elettorale una maniera di
votare vale l’altra. Ciò che è importante invece è il criterio di scelta del
candidato, ma non all’atto dell’elezione, bensì quello che deve essere seguito
dal partito all’atto dell’inserimento nella lista elettorale. Il parlamento è
una espressione della democrazia rappresentativa e pertanto dire che non
rappresenta più è una contraddizione in termini. Anche l’affermazione che la “Costituzione non è applicata” e la
frase che segue riguardo alla sostituzione dei partiti alla volontà popolare,
appare più demagogica che sostanziale.
Ma andiamo a fare una panoramica
sui diversi punti. “L’abolizione delle
provincie, dei rimborsi elettorali e l’accorpamento dei comuni sotto i 5.000
abitanti” sembrano copiate dal
comune vissuto, riportano giudizi strumentali. A mio avviso se M5S avesse
voluto distinguersi in termini di etica positiva bastava dire non abolizione, bensì, valorizzazione
dell’autarchia provinciale dando un senso esistenziale all’aggregazione
territoriale. Anche il M5S non va più là del senso economicistico, mutuato dal
“governo dei professori” che tanto
critica. Lo stesso dicasi per i rimborsi elettorali: senza i soldi di Grillo
impiegati in politica e senza le donazioni fatte a suo tempo da “Borletti” al
neo-parlamentare Antonio Di Pietro, non ci sarebbero né il M5S né tanto meno
l’IDV. Quindi non è l’abolizione dei
rimborsi, quanto più la
rendicontazione puntuale in un quadro di controlli incrociati che ha
valenza etica di trasparenza. L’accorpamento
dei Comuni come per ciò che dicevo per le provincie è una manifesta
posizione di pressappochismo politico dettato dai “tagli lineari” operati dal
presente Governo in carica sulla scia delle precedenti posizioni “tremontiane”
che ancora oggi non si capisce a giudizio di molti cittadini, quanto fossero
strumentali, o di “incosciente gestione”, come si rivelò la scarsa competenza
del ministro al momento dell’entrata in
circolazione della moneta euro. Anche allora il Ministro si guardò bene dal
controllare circolazione della nuova moneta e prezzi gonfiati dai commercianti che
sono tutt’ora alla base dell’impoverimento degli italiani. Tornando ai comuni
non si può non ricordare che i Comuni hanno una loro storia, hanno fatto la
storia e come ogni storia finiranno solo con la morte o la distruzione non
certo con l’accorpamento. Allora invece di accorpamento individuiamo i criteri
di sostenibilità di servizi consorziati sul territorio. Rispolveriamo le
identità culturali dei comuni, cerchiamo di mettere in luce i tesori che i
nostri Comuni, ancorché piccoli, rappresentano ed invece di cancellarne
l’autonomia, cerchiamo di valorizzarne la ricchezza. Certo la posizione etica
richiederebbe di capire ed attuare come!
Scusate se non proseguo. Sembra
di sparare sulla croce rossa. Lascio a chi vuole continuare. Mi sembra impresa alquanto ardua su una
proposta che si lascia commentare da sola. Ho scritto quasi due pagine e sono arrivato
ancora solo al terzo punto del primo argomento della prima pagina che ne conta
17! Ma quale etica cerchiamo in queste parole e nelle persone del M5S?
Aspetto considerazioni e
suggerimenti da confrontare insieme. Non solo tra noi ma da suggerire al M5S
perché ritengo che abbia un valore aggiunto e che sia possibile far notare le
incongruenze e correggerle. Io la
prossima settimana esaminerò il programma di Renzi. Speriamo bene!!!