"...Tu che m'ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria.
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria.
Fabrizio De André “Il cantico dei
drogati”
Dopo che i
riflettori si sono spenti, la festa finisce, ciascuno torna a casa con le
proprie sensazioni, con il fardello allegro delle emozioni provate o con il
dubbio di non aver capito le persone incontrate. Di non aver sorriso alle loro
batture o di non aver ballato o cantato con la stessa loro allegria. Oppure più
semplicemente ci si rende conto di non aver partecipato con lo spirito giusto
alla festa, alla gara o al divertimento proposto da quella manifestazione che
in molti hanno goduto pur senza render ragione a ciò che hanno vissuto. Questo
credo che sia la scena della vita che molti di noi si interrogano se sia o meno
riuscita a determinare in fondo al proprio disincanto se l’essere sia stato un
vile oppure un santo. Spesso ci si consiglia, si chiedono pareri per scoprire che
il dilemma del bicchiere è sempre quello antico del credere più o meno se era
mezzo vuoto oppure mezzo pieno. Ebbene se interrogandoci a fondo vogliamo
riscoprire immagini concrete di chi ha saputo vincere la storia e le illusioni
che spesso ci propina mascherate da emozioni, io direi che dobbiamo riflettere
su cosa è importante per l’uomo e per la sua vita se essere un codardo oppure
un coraggioso, ma questo lo determina il suo modo di vivere in un mondo dove
c’è chi riflette, chi pensa e chi invece si limita alle superficialità dei
giudizi degli opinion leader che spacciandosi per gestori di idee,
strumentalizzano chi idee non sembra avere sviandone il pensiero. Ecco che
allora nasce nel cuore di ciascuno la necessità di cercare quello che si
avverte come verità. Ma la verità è un illusione, solo chi la vive può scoprire
che la verità è nell’uomo e che questa lo illumina nonostante il buio. La
verità rende liberi ed io vorrei proprio in questo momento in cui i riflettori
sono spenti ed i mass media hanno dimenticato Don Gallo e Don Puglisi,
ricordare invece che le loro vite non si dimenticano. Che le loro vite gridano
vendetta nei confronti della vigliaccheria di uomini ed istituzioni. Questi due
eroi della Verità hanno subito, anche se in maniera diversa, l’insulto della
falsità degli altri uomini e delle istituzioni, ma hanno sempre avuto il
coraggio di opporsi sino al sacrificio della vita come Don Puglisi o all’ostracismo
di fatto da parte di don Gallo. Oggi sono orgoglioso di parlare di loro, di non
dimenticarli con gli scoop dei giornali o degli ingabbiamenti ideologici. Oggi
mi sento di voler fortemente far memoria di due uomini. Uomini non riconosciuti
nella loro natura e nella loro integrità, da una società che si è ormai
omologata alla violenza, all’esclusione e soprattutto all’edonismo
dell’affermazione. Al mito farisaico dell’arricchimento a tutti i costi per
essere approvato ed ammirato. Una società che non solo non vede i poveri, ma li
disprezza deridendoli senza sentire alcun senso di responsabilità. Quando poi
questa invece viene portata a galla e sbattuta in faccia a chi crede di non
averne, succedono le cose più impensate: la paura si vince e gli uomini
riflettono. Si, l’etica di questi due eroi del nostro tempo, è rappresentata in
primis da un’etica rivolta alla conoscenza di quel bene che si chiama libertà, ma non solo in termini
di causa efficiente come “libertà da” o in termini gerundivi “libertà di”,
quanto più in termini finali di “libertà per”. Ecco, questi due uomini hanno
avuto chiaro in mente che la libertà loro donata era per opporsi alla
vigliaccheria dell’essere sottomessi, per non essere schiavizzati da un collare
che si chiama “perbenismo” o per discostarsi dai cosiddetti “benpensanti” del
nostro tempo. Per loro il dono della libertà è stato soprattutto per
accogliere, per difendere e promuovere l’uomo ogni creatura umana. Per liberare
gli schiavi, attraverso la loro presenza, dalle paure di quelle strutture di
peccato che li hanno sempre circondati: la brama di profitto e la sete di
potere ad ogni costo. Così nella società, così nelle istituzioni, così nei
circoli di mafia. Ma loro pur nella loro umana paura hanno saputo superare il
silenzio dell’omertà e dell’accettazione dei luoghi comuni che spingono
all’inerzia. Si sono ribellati in maniera onesta pagando di persona. Ora è
importante che la loro memoria non passi con il susseguirsi delle notizie dei
telegiornali, con gli arresti di mafia o con le tornate elettorali. La loro
memoria deve essere tenuta presente, rinnovata con una fiamma perenne che mandi
scintille di verità e soprattutto riesca ad illuminare un mondo che corre
inconsapevolmente ma vertiginosamente verso il buio dell’anima, il buio
dell’uomo che non ha più ne miti e né ideali da proporre ai propri figli, ma
solo chimere ed illusioni portatrici del nulla. La loro memoria deve essere
continuamente rivangata e rinverdita perché l’uomo ha bisogno di capire, ha
bisogno di vedere testimoni per poter cambiare il proprio atteggiamento verso
la società, verso la vita e verso gli ideali. Questi sono i “miti umani” che
l’uomo deve inseguire. L’uomo ha bisogno di verità per sottrarsi alle ideologie
che lo rendono succube di una realtà in cui si lascia credere che arrivare
prima al traguardo sia più importante che soccorrere chi ti sta accanto, salvo
poi a comprendere che quando tocca a te, nessuno si ferma a sostenerti nella
prova. Allora dobbiamo imparare da queste due grandi anime che l’etica della
responsabilità dell’uomo per l’uomo, passa dalla sofferenza del corpo che però
innalza l’anima a livelli talmente elevati da destinarla alla santità. Questi
sono gli uomini che fanno la storia dell’umanità; questi gli uomini da cui
prendere esempio ed ai quali tributare il
giusto riconoscimento in termini di vita giustamente vissuta in quanto spesa a
servizio dell’uomo e della sua necessità di riscatto dalla paura e dalla
vigliaccheria di non saper superare il dolore e le difficoltà. Grazie Don
Gallo! Grazie Don Puglisi! Il vostro esempio ci riconduce all’uomo che…per
quanto cattivo, per quanto ignobile, attraverso la vostra immagine saprà
certamente trovare la maniera di rilegittimare la propria umanità e soprattutto
insegnarla ai propri figli mostrando con speranza le orme che voi avete
lasciato nei nostri cuori.
bello fino alle lacrime... grazie...
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