CONVEGNO
DEL COMITATO DI PROMOZIONE ETICA ONLUS
11
GIUGNO 2013
Roma, Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
ORE 17,00-19,30
L’ETICA
NELLA SOCIETA’ NELL’ECONOMIA E NELLA POLITICA
Dopo
dieci anni a che punto siamo? Dove stiamo andando?
Il Comitato nasce l’11 giugno
del 2003 ad opera di un gruppo di persone che appartenevano al Movimento
Lavoratori di Azione Cattolica. Erano 22 i membri presenti all’atto costitutivo
ed oggi sono 110.
La crescita, sempre selettiva
per ovvi motivi di trasparenza, ha visto una crescita percentuale fortemente
decrescente, passando dal +109% del 2003 al +0,92% del 2012.
La domanda che ci sorge
spontanea è perché? come mai questa perdita di slancio delle persone nei
confronti dell’etica? Credo che la risposta sia nell’aria che tutti i giorni
respiriamo: tutti parlano di etica, ma in realtà o non sanno di che cosa si
parla oppure strumentalizzano il termine ai propri fini confondendolo con altri
concetti come quello di legalità, di democrazia, di consensualità generalizzata o ancor di più perché storicamente possibile oppure perché
tecnicamente perfetto. Per non parlare poi di chi confonde l’etica con il
buonismo oppure con la religione.
Il Comitato si fonda sull’etica
concepita come elemento non manipolabile in quanto riferita ad un principio di
riferimento. Una differenza che pochi sanno fare sulla natura del principio non
manipolabile e del valore soggettivamente percepito. E’ la stessa cosa della
differenza che corre tra il bisogno umano e la preferenza personale. L’uno è
oggettivo l’altra è soggettiva.
Il Comitato ha scelto l’etica
pura come conoscenza del bene in termini
teorici e l’etica applicata come serie
di alternative possibili se morali per attuare in termini storici il bene
conosciuto sotto forma di teoria.
Questa è l’etica della Dottrina
sociale della Chiesa e si fonda
sull’uomo i cui beni di riferimento sono la sua dignità in termini personali ed
il bene comune in termini sociali.
Il Comitato nasce proprio per
promuovere queste realtà di bene da cui discendono poi in maniera organica tutti gli altri.
Per promuovere questo tipo di
etica che pur se enunciata solo dal Magistero assume però natura universale, il
Comitato di promozione etica ha scelto tre grandi filoni di attività ed
istituito tre tavoli di ricerca scientifica in collaborazione con la pontificia
università Gregoriana. http://www.certificazionetica.org/leggi.asp?id=66
il primo rivolto alla responsabilità
sociale dell’impresa, ma non solo impresa in termini economici, ma impresa in
senso umano come assunzione di rischio a tutti i livelli e cioè anche politico,
sociale, amministrativo e via dicendo. Tale responsabilità, misurata in termini
di etica applicata viene veicolata attraverso lo strumento della certificazione
etica. Una certificazione che non è a controllo terzo , ma a coscientizzazione
mirata ad evitare le tre piaghe dei rapporti socio-economici quali corruzione,
concussione e violenza.
Il secondo filone è
rappresentato dalla ricerca di un nuovo modello di sistema antiusura che superi
il semplice dettato della legge 108/96 e del criterio della misura del tasso di
interesse. Se si vuole veramente sconfiggere l’usura che in Italia viene
computata in un giro di circa 120 miliardi di euro all’anno, e che implica una
cifra di affari pari a circa 60 miliardi in termine di corruzione, occorre
cambiare il sistema. Non più solo l’impianto normativo che poi non arriva neanche a proteggere
l’usurato; ma un salto di paradigma formato da una macchina che si muova in
sincronia con i fatti e nella quale non solo l’usurato trova una vera ciambella
di salvataggio, ma anche l’attività economica venga salvaguardata invece di
essere distrutta come accade oggi. Occorre cambiare la normativa, soprattutto
gli art. 14 e 15 e costruire un nuovo
impianto di salvaguardia sul territorio ed il Comitato si è impegnato a farlo.
(
Il terzo filone è quello del
sostegno al lavoro precario. Vale a dire che in un mondo in cui il lavoro
tradizionale diviene sempre più raro e in cui si corre sempre più verso un
sistema di precarietà generalizzata occorre cambiare il sistema di
corrispondenza tra lavoro e reddito. Occorre quindi applicare una continuità di
reddito anche a fronte di una discontinuità occupazionale. Il sistema che il
comitato ha escogitato è già abbozzato
nelle sue grandi linee deve essere ancora migliorato nella sua configurazione
ed adeguatamente testato.
Comunque su queste tre aree il
Comitato ha aperto dei tavoli di ricerca in collaborazione con la Facoltà di
Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana, ma come si sa la
ricerca in Italia va molto a rilento. Forse però la ragione sta anche nel fatto
che il Comitato non ha chiesto sovvenzionamenti o finanziamenti, ma soltanto
una collaborazione volontaria ed allora forse
è naturale che le cose ristagnino. Noi però abbiamo fiducia.
Ma che cosa ha fatto il
comitato durante questi 10 anni?
1) Per prima cosa occorre dire
che si è dato una struttura interna con
sette gruppi di lavoro che si occupano dei più svariati campi, dalla
finanza etica all’usura, alla certificazione etica, al lavoro, anche minorile e
dal 2011 anche un tavolo di Libera. 2)
Sono stati istituiti tre tavoli di ricerca scientifica. 3) Sono stati
organizzati 8 convegni per la promozione etica. 4) sono stati pubblicati 2
volumi nella collana La vetrina dell’etica editi da Tipar srl. 5) La
partecipazione a convegni esterni, per promuovere la visione di etica
socio-politico-economica è stata in media almeno di 2 all’anno;. 6) Sono stati
fatti in media circa 2 consigli direttivi all’anno. 7) la cifra media di
bilancio è di circa 5 mila euro. 8) e’ stata operata una sola certificazione
etica. 9)sono state effettuate tre offerte di certificazione etica ad Enti
pubblici. 10) sono state tenute due conferenze presso i Rotary di Roma sud/ovest
e di Latina. 11) sono state perfezionate due convenzione per scambio di
servizi, con la Casa di pulcinella e con la 4metx. 12) sono stati erogati 11 corsi di etica socio-politico economica
sia in sede che fuori sede. 13) è stato erogato un corso di etica politica.
Inoltre va portata alla
conoscenza di tutti è che il Comitato ha una precisa vocazione internazionale:
il vice presidente Dr. Aimè Claude Libakata è di nazionalità Congolese
(Repubblica Democratica). Ed ha anche
una vocazione francescana: nel Comitato siedono tre Frati francescani
dell’ordine dei frati minori, uno dei quali siede nel consiglio direttivo.
Il Convegno, per festeggiare i
dieci anni di esistenza del Comitato di Promozione Etica Onlus (www.certificazionetica.org), tvuole
di indicare proposte concrete in risposta al momento di recessione economica,
di incertezza politica e confusione
sociale che stiamo vivendo.
La discussione che vorremmo
impostare riguarda un termine che sovente viene dimenticato: la progettualità.
L’uomo senza progetti è un uomo
senza futuro; un uomo che oggi vive per
il “carpe diem” dimentico delle proprie origini umane e delle proprie finalità
sociali e corre esclusivamente dietro chimere economico-finanziarie perde la propria identità.
Queste chimere che lo illudono
sostituendo il concetto di sviluppo con il concetto di crescita economica, quando non più
ottusamente, con quello di arricchimento, di affermazione e di successo
mediatico personale, lo trasformano in
un essere individualista e senza valori.
Il Comitato vuole sottolineare
con questa manifestazione che, al di là di tutte le difficoltà e le
incomprensioni, tutto arriva nella misura in cui si è determinati. Ciò è
possibile solo se alla base della propria azione esiste un principio di
riferimento al quale saldamente ancorarsi.
Solo con un attracco sicuro,
infatti, si può dialogare con il mondo
in termini costruttivi; come, solo sulla base di una filosofia politica,
si può costruire un pensiero politico veramente lungimirante e per l’uomo.
Ma non solo, questo attracco
sicuro lo deve essere anche per l’economia, la finanza e il commercio, ambiti in cui va rilevata l’importanza del
“lavoro per l’uomo e non dell’uomo per il lavoro”. (L.E. 6) In termini economici
ci hanno tanto persuaso che a volte si è proprio convinti, che l’autonomia e la
libertà provengano unicamente dalla componente economica a cui si dedica sempre
più ogni momento della propria vita, sbiadendo così la bellezza dei rapporti
umani, degli affetti familiari e delle relazioni sociali nonché l’importanza
della necessità di godere del giusto riposo festivo.
Anche gli ambiti della finanza
etica, del commercio equo e solidale e dello sviluppo sostenibile hanno bisogno
di essere rivisitati ed inquadrati in una nuova dimensione che si attagli alle
esigenze del nostro tempo.
Il corso del tempo in questi
dieci anni ha dimostrato la dinamica veloce
dei cambiamenti. La società si evolve ed i termini prima adoperati in
termini etici rivolti alla finanza, oggi si dimostrano privi dell’originario
significato. (Finanza etica, Banca etica, social lending, impact finance ecc.)
Vanno rivisti così termini e
concetti nella loro reale evoluzione che andrebbe inserita
in un nuovo modello di sviluppo, in cui le ideologie siano
ridimensionate; un modello che sia in grado di contrastare l’area degli
integralismi e dei fondamentalismi che, alimentando chiusure mentali, tendono a tramutarsi in atti di disumano
terrorismo. Questo modello
dovrebbe essere tripartito in termini di settore ma con una trasversalità etica
nelle tre configurazioni di servizi pubblici a giustizia redistributiva, del
mercato a giustizia commutativa e terzo settore a giustizia mutualistica.
Ma non solo, dobbiamo anche
considerare la nostra “ inadeguatezza” mentale alle tecnologie evolute, per le
quali solo alcuni eletti possono intervenire: siamo schiavi dei sistemi. Se si
ferma un sistema informatico si ferma tutto: banche, treni, aerei, navi
tribunali anagrafi ecc. Tutto ciò in
linea di massima si potrebbe anche comprendere, ma non è ammissibile quando si
ferma il computer di casa, l’automobile, un elettrodomestico o un
qualsiasi strumento a tecnologia
avanzata….non si sa dove mettere le
mani!
Dobbiamo prepararci ad
accettare tutti i danni che deriveranno dal cattivo uso di queste nuove
tecnologie le cui configurazioni possono essere riassunte nelle quattro
fondamentali aree di ricerca quali le info-bio-nano e cogno tecnologie.
In questo assurdo clima di
martellante “globalizzazione” ci sentiamo ingabbiati. Si dimenticano così, non
solo i sentimenti ed i bisogni
esistenziali, ma si creano nuove categorie di strumentalizzazione e di
esclusione che coinvolgono e attirano la nostra “tiepida compassione” , solo
quando apprendiamo dai giornali le circostanze di “sfacelo” in cui versano
milioni di persone in condizioni di
“schiavi liberi”.
Questa categoria di “Schiavi”
sfruttati per mero profitto e bisogni indotti dalla modernità, sono le vittime
di realtà
economiche messe in atto da alcuni Sistemi per raggiungere, mascherandolo come
successo economico, l’effimero traguardo
di riservare “bonus” per i propri managers.
Managers misurati sulla quantità di
profitti generati e non sul valore
aggiunto in termini di “bene comune”.
Certo qualcuno potrebbe
tacciarci di utopia, ma a noi non interessa. Noi siamo convinti che l’uomo
possiede dentro di sé tutte le potenzialità, attitudini e qualità per
salvaguardare la propria dignità e riscattarsi in termini di umanità.
I nuovi tempi della globalizzazione
inaspriti dalle quattro perniciosità trasversali: accelerazione,
superficialità, velocità e violenza, devono essere rimodellati seguendo una
linea guida trasparente che per noi è l’etica.
Il convegno avrà come
moderatore il giornalista Dr. Giorgio
Zanchini la cui profonda esperienza dei
temi socio-politico-economici è testimoniata dalla indiscussa professionalità
con cui conduce il programma “Tutta la città ne parla”. La sua attenzione ai
temi esistenziali che coinvolgono l’uomo nella sua realtà di essere umano
necessariamente inserito in un contesto sociale, che dovrebbe sempre
accoglierlo in quanto persona, permetterà a coloro che interverranno al
convegno di usufruire di stimoli e spunti intellettuali oltre che di
riflessione e di feed-back emotivi sotto l’aspetto comunicazionale.
In tale contesto si svilupperà la relazione del Presidente del Comitato
Prof. Romeo Ciminello che percorrerà i primi dieci anni di vita dell’organismo
evidenziando le attività svolte per la promozione dell’etica illustrando gli
obiettivi e le difficoltà incontrate nello sviluppo delle strategie di impulso etico in ambito
socio-politico-economico. Dopo la disamina di quanto attuato in passato,
il Presidente proporrà obiettivi ed azioni per poter promuovere in
maniera ancora più incisiva e coinvolgente la necessità di costruire obiettivi
di bene comune in cui la dignità dell’uomo possa essere salvaguardata sotto
ogni suo aspetto sia in termini sociali, dove la progettualità appare quanto mai incerta nella configurazione
dei gruppi che dovrebbero esprimersi in termini di sussidiarietà; sia in
termini politici dove l’obiettivo del bene comune viene confuso sempre più con
il benessere e gli interessi delle
classi più benestanti . Queste infatti non vengono minimamente scalfite in
termini di accumulazione di ricchezza dalle normative introdotte dai diversi
governi attenti a non sfiorare le loro oasi di neoliberismo sempre più
esclusive . Infine in termini di progettualità economica si rileva la mancanza
dell’idea di imprenditorialità e del significato del lavoro come componenti di
quel bene d’ordine propriamente inteso che si chiama Impresa. Forse perché
quest’ultima è sottoposta ancora a troppi vincoli che sotto il velo malcelato
della burocrazia nascondono episodi di usura,
corruzione e concussione se non di occulta violenza veicolata anche
all’interno di strutture pubbliche.
I prossimi dieci anni saranno
perciò decisivi per la sfida etica che il Comitato vuole proporre in un
rinnovato slancio di coraggio nella
promozione della coscienza del rispetto delle regole ed il corso istituzionale
di etica socio-politico-economica continuerà ad essere lo strumento di
diffusione dei concetti etico-morali che dovranno informare l’operato di coloro che vorranno attuare
nuove strategie comportamentali rivolte al bene comune attraverso le best
practice richieste dalla certificazione
etica.
L’intervento del Presidente
della 4metx srl, (www.4metx.it) dr.Ing.
Giuseppe Repole, metterà in evidenza che la Società nata nell’aprile 2009 è una
start-up formata per la maggior parte da
soci provenienti dal Comitato di promozione etica; è una organizzazione
che opera in regime di monopolio perché
è la sola ad offrire un modulo etico
facente riferimento ai punti salienti della certificazione etica quali
la competenza professionale, la conoscenza dei limiti etici della funzione
svolta, la trasparenza e la censura sociale. Con questo modulo la
responsabilità sociale dell’impresa fa un salto di paradigma rappresentato da
una formazione tecnica che vede nella coscienza del rispetto dei limiti etici
l’elemento di riscoperta del rapporto di fiducia che deve informare le relazioni
socio-economiche degli uomini del mondo economico, degli affari, della finanza
e del commercio. La formazione pertanto è la chiave di volta necessaria a far
crescere nell’uomo la consapevolezza di
senso misurata dalla sua attività
lavorativa e professionale rivolta ad uno sviluppo non più solo sostenibile, o
durevole, bensì ad un vero sviluppo integrale.
L’attività formativa verrà
proposta alle diverse associazioni di categoria
e singole imprese attraverso opportunità formative di insegnamento
front-end, piattaforme di e-learning e long-distance, nonché specifiche convenzioni
che possano agevolare la partecipazione e la diffusione dei temi etici, tra
lavoratori, imprenditori e managers di ogni categoria e livello, ciascuno per
il settore di propria appartenenza.
A tale proposito il prof. Josip
Jelenic, Presidente della commissione d’esame del corso di etica
socio-politico-economica, illustrerà il percorso formativo che caratterizza la
figura professionale del certificatore etico utilizzando alcune presentazioni
di precedenti atti congressuali e la
raccolta, in via di pubblicazione, di alcune delle tesine presentate nei
passati dieci anni dai partecipanti al corso. Questa figura, del tutto nuova,
il cui concetto è stato espresso in maniera ufficiale nel progetto di legge
2933 depositato presso la decima Commissione attività produttive della Camera
dei deputati il 13 novembre 2009, deve avere conoscenze approfondite in termini di etica nei vari
settori delle attività socio-politico-economiche.
Il Segretario generale della
Confesercenti, Dr. Mauro Bussoni, metterà in evidenza l’importanza della
diffusione della formazione etica presso le imprese, ragione per cui la
Confesercenti ha da sempre contribuito al sostegno delle manifestazioni del
Comitato in relazione alla formula della certificazione etica, dove la
coscienza del rispetto delle regole appare l’elemento fondante del tessuto di
fiducia che deve essere ricreato tra imprese e clienti. A tal fine, anche nello spirito propositivo
del progetto di legge n.2933 presentato nella scorsa legislatura e che sarà
reiterato in quella attuale, in cui si prevede la sorveglianza delle Associazioni
di categoria a tutela della immagine etica dei propri associati, la
Confesercenti promuoverà in aggiunta alle diverse convenzioni già in essere
anche una convenzione specifica con la 4METX srl, già operante per le diverse
categorie di imprese e da attivare
attraverso i fondi interprofessionali. La formazione etica infatti permetterà
una migliore interazione con le controparti bancarie, con i fornitori, il fisco
e soprattutto migliorerà i rapporti con i dipendenti e renderà più trasparente
e affidabile il rapporto di fiducia con la clientela e l’ambiente.
L’impresa, essendo il punto
centrale dello sviluppo della vita economico-sociale delle famiglie ha un forte
bisogno di riscoprire l’etica sia nei rapporti di lavoro che nelle strategie
imprenditoriali. Il Dr. Cesare Righi, membro del Comitato e del Consiglio di
Amministrazione della 4METX srl, già Presidente della DATAUFFICIO SpA, consulente
del lavoro, metterà in evidenza gli
elementi etici che il lavoratore e l’imprenditore dovranno assimilare e le
regole morali da rispettare per un ordinato sviluppo di rapporti di
collaborazione . Evidenzierà come questi debbano tendere ad accrescere il
valore dell’impresa in un clima di vera solidarietà, mitigando per quanto possibile il conflitto
capitale lavoro. La sua riflessione origina dal proprio vissuto e pertanto
testimonia come l’uomo possiede in sé tutte le caratteristiche per creare equilibri di pace nelle relazioni
socio-economiche se rispetta i principi etici che sono alla base delle azioni
morali.
Ma quando si parla di impresa,
si parla di crescita economica e quindi si arriva alla odierna realtà così
globalizzata dove imprese, lavoratori ed emigranti sono connessi in maniera
dinamica e le differenze tra Paesi, si distinguono in termini di diritti umani
da rispettare e promuovere perciò in tutte le politiche di cooperazione
internazionale. Ne parlerà il Dr. Carlos Cherniak (Ministro Argentino per la
politica la cooperazione e i diritti umani- Ambasciata Argentina a Roma) prendendo
spunto dalla situazione argentina che verrà indicata come scenario di paragone a
cui riferirsi per comprendere come la cooperazione economica possa divenire un
veicolo di integrazione culturale veramente formidabile laddove il rispetto dei
diritti dell’uomo non sia posto in secondo piano. L’etica infatti non può
prescindere dal rispetto dei diritti umani
integralmente considerati, i quali
attraverso la politica e la cooperazione economica devono essere
considerati, promossi e salvaguardati sia nei confronti dei singoli che dei
differenti gruppi sociali.
Ma tra i diritti dell’uomo c’è
anche quello del rispetto delle diverse abilità che passa sotto il nome di pari
opportunità. Renata Jannuzzi affronterà questo argomento che sta molto a cuore
al Comitato che nel suo interno conta associati della Casa di Pulcinella
Claudio De Santis che da 22 anni si occupa di sostegno alle disabilità. Renata
Jannuzzi (Presidente dell’Associazione
“Undici settembre- Onlus) con esperienze dirette di disabilità, cercherà di
presentare il salto di paradigma che il Comitato in questi anni ha cercato di
promuovere, vale a dire la trasformazione del concetto delle “pari opportunità”
in quello di “pari presupposti”. Infatti la mancanza di attenzione politica e
sociale al settore rende difficile la sopravvivenza di molte famiglie,
determinando sconcerto e a volte anche disperazione in quelle che prive di
mezzi si sentono completamente abbandonate. Lo sforzo futuro dunque, sarà rivolto alla sensibilizzazione
non solo delle politiche sociali all’argomento, ma soprattutto alla diffusione
di un pensiero di umanità che tolga le barriere non solo architettoniche ma
anche e soprattutto mentali delle differenze. Questa visione dovrà diffondersi riportandoci
ad una realtà di uguaglianza di esseri umani, tutti indistintamente scaturiti
da un pensiero di Dio e tutti per quanto differenti forniti di proprie
potenzialità. Esse devono essere non
solo sostenute ed incentivate, ma soprattutto considerate, anche se può
sembrare un paradosso, una ricchezza per l’umanità.
Il Vice-Presidente
dell’Assocorce, associazione di
specialisti in Commercio estero e marketing internazionale formati dall’I.C.E.,
Giacomo Sciortino, parlerà di un tema etico per il quale il Comitato vuole impegnarsi per il futuro e cioè il tema
etico delle relazioni commerciali internazionali in cui la corruzione resta
ancora un elemento troppo importante in settori come la sanità, lo sport, il
commercio delle armi, accesso alle informazioni, fornitura di energia, acqua
potabile e tanti altri. L’impegno che si vuole prendere è quello di far sì che
l’Italia, dove secondo Transparency International non c’è una autorità
anticorruzione, dove non ci sono limiti di finanziamento ai partiti , dove il
potere legislativo dipende dall’esecutivo e dove la Corte dei Conti stima un
costo per corruzione pari a circa 60 miliardi di euro all’anno, per cui si
situa al 72° posto nella classifica della corruzione percepita, possa passare, applicando la convenzione
Ocse anticorruzione ad un più alto livello di moralità.
Mario Prignano, segretario del
Movimento Lavoratori di Azione cattolica di Roma (MLAC) metterà in evidenza
l’enunciato della G.S. in relazione alla
formazione etica. Il lavoro infatti è il metro di misura della dignità e con la
libertà resta l’elemento portante per
identificare l’essere umano nella sua vera veste di costruttore di pace e di portatore di una coscienza
morale che lo rende responsabile di fronte agli uomini, alla storia e al suo Creatore.
Mina Giannandrea Presidente di
Federstrade, metterà in evidenza l’iniziativa “liberaladomenica” portata in Parlamento
con la Confesercenti e fortemente appoggiata dalla CEI, per lasciare libera la
domenica ai negozianti che attualmente per motivi di competitività sono costretti
a rinunciare alle festività per dedicarsi al lavoro. Questa soluzione che va a
discapito degli affetti familiari non ha
portato, secondo le statistiche, alcun beneficio, se non alle grandi
multinazionali: quindi oltre il danno anche la beffa. Facciamo in modo allora
che ci possa essere un ritorno generalizzato al riposo festivo che deve
caratterizzare e scandire i tempi di lavoro di ogni professionista imprenditore
o operaio per cui il lavoro deve essere per l’uomo e non l’uomo per il lavoro.
Chiuderà i lavori il
Senatore Lucio Romano, membro della Commissione parlamentare dei
diritti umani e Past president dell’Associazione Scienza e Vita. Il suo compito
sarà quello di tracciare un quadro di riferimento in cui la politica deve
tornare a muoversi in termini etici. Una politica che salvaguardi i diritti
dell’uomo e che distingua il piano organizzativo da quello esistenziale
ordinando la norma giuridica alla visione morale del bene: ovviamente sempre
nel rispetto delle diversità di opinioni, ma senza transigere sui diritti
fondamentali dell’essere umano che è e resta creatura, che lo voglia o no, di
un Creatore che, pur dandogli una libertà infinita, non gli dà per contro il
diritto di agire secondo il proprio arbitrio. Ogni uomo infatti è chiamato a sostenere
le proprie decisioni attraverso l’uso di una coscienza avvertita che
salvaguardi la sua dignità morale e che lo renda cosciente a se stesso e
consapevole che i suoi comportamenti debbano essere ordinati a quella concezione di umanità di cui ciascuno ha diritto di
godere e che gli deve venire riconosciuta.
I sistemi per rilegittimare la politica in termini etici non sono facili
da riscontrare ed essi passano soltanto attraverso una effettiva formazione sul
bene comune propriamente inteso e sui diritti dell’uomo, della società e del
genere umano in tutti i suoi aspetti e caratteristiche di umanità.
Nessun commento:
Posta un commento