... inizierei subito con il governo Monti,
governo tecnico che agisce in modo pedestre la maniera politica. Un governo che
doveva solo ridare credibilità al Paese e che invece sta facendo il passo più
lungo della gamba, sul filo di subdoli ricatti, ai quali non potrà opporsi. Due
cose vanno dette di questo governo: una buona è che ha ridato credibilità ad un
Paese che aveva perso la propria identità di uomini tornati “calpesti e derisi”;
mentre la cosa cattiva è che questo governo non ha operato come doveva.
Sarebbero bastate due sole mosse e saremmo ripartiti: una patrimoniale
progressiva sui redditi al di sopra dei 15.000 euro ed un prestito forzoso
temporalmente modulato ed adeguatamente remunerato (manovre già effettuate da
Andreotti nel 1977 e da Prodi nel 1998). Di contro si sarebbe imposto
all’Europa la prassi virtuosa dei finanziamenti agli investimenti off-balance.
Purtroppo con i se ed i ma non si governa e quindi è inutile recriminare. Continuiamo perciò a pagare le tasse sulla
benzina, a dilazionare le pensioni, vivendo l’esasperazione delle sale giochi,
le liberalizzazioni inconcludenti e con la “maschera tecnica di un volto
politico” governata da poteri forti e massonerie striscianti accettare la
richiesta di privatizzazioni per fare favori agli amici.
Comunque non tutto è proprio compromesso, aspettiamo di vedere
l’operato del Ministro Fornero, forse continuerà a piangere “lacrime di
coccodrillo” come qualcuno ha insinuato, ma, anche se non lo si volesse
credere, la riforma del lavoro che parte dalla pregiudiziale dell’Articolo 18,
la dice lunga.
Comunque questo governo pur se rigido e contraddittorio, rappresenta
una discontinuità con il passato perché pur se i ministeri sono suppergiù gli
stessi, in realtà c’è una novità vera che lascia presupporre un cambiamento,
pur se a piccoli passi, questa novità si chiama “Ministero della cooperazione
internazionale e l’integrazione” e “Ministero della Coesione territoriale”
ancora entrambi senza portafoglio, ma certamente con idee e prospettive di
futuro.
Questi pur se senza portafoglio, sono comunque ministeri innovativi,
forse se ne potrebbero indicare degli altri vista la situazione italiana
…..”Ministero per la disoccupazione e il precariato”, “Ministero dei divorziati
e famiglie allargate” “Ministero della Pace” e poi per finire, “Ministero della giustizia
sociale”….
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